Il marchio degli eletti
- Autore: Attilio Carpani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
C’è thriller e thriller e in questo il caso è sconvolgente, come sempre quando la vittima è un bambino. L’omicidio violento di un bimbo di due anni è materia delicatissima per un autore, tanto più se esordiente, ma Attilio Carpani lo maneggia più che con cura, con sorprendente maestria, nel noir esoterico Il marchio degli eletti, novità Epika Edizioni di Valsamoggia (Bologna), alla fine dell’anno scorso (322 pagine).
Un’opera prima, anche se non si direbbe, per la maturità di un progetto narrativo particolarmente articolato ma tutt’altro che intricato, i lettori possono tirare un sospiro di sollievo.
Carpani, 54 anni, marchigiano per i natali ad Ascoli ma umbro per la residenza a Foligno, ha studiato a Barcellona, Erasmus in economia e commercio, è attivo nel volontariato con incarichi in diversi Paesi del mondo, esperienze formative importanti che lo hanno aiutato a sviluppare questo suo primo romanzo, che si sposta dall’Italia alla Spagna e tocca il Nepal, in una biforcazione anche temporale di due percorsi narrativi che poi si ricongiungono.
L’indagine va chiusa in fretta e per farlo servono i migliori: per questo al procuratore sta bene che l’ispettore Paride Boccanera venga rimesso in corsa, nonostante la contrarietà del questore. Davanti al poliziotto c’è un bambino, avvolto in una coperta. Indossa un body bianco, sotto si vede il pannolino. È stato colpito al cuore con un’arma da punta e con violenza cieca. Sulla fronte gli hanno inciso crudelmente un segno: lesione post mortem, la pelle delicata mostra tre linee verticali e due orizzontali, il numero tre romano. I tagli non sono regolari, la mano non era sicura. In un’altra stanza i giovani papà e mamma erano addormentati, per l’azione di una sostanza soporifera.
Anche dietro Paride c’è una storia dolorosissima: un figlio rapito, poco più di un anno di età. La moglie, sola in casa, aveva sentito suonare alla porta e aperto d’istinto, credendolo di ritorno. Poi non ricordava più nulla. Quell’evento ha devastato la vita di Boccanera, distrutto il suo matrimonio, bloccato la sua carriera, soprattutto per l’atteggiamento violento durante l’interrogatorio di un ricercato in stato di arresto, pedofilo e pure provocatore.
Presente e passato vengono raccontati in capitoli alternati: prima l’inchiesta di oggi, a seguire la dolorosa vicenda della scomparsa del piccolo Alex Boccanera. Eccellente soluzione narrativa, che fa crescere costantemente le aspettative dei lettori di questa storia dalla quale ci si stacca con difficoltà. E non è solo per dire.
Le registrazioni della videocamera di sorveglianza dei vicini consentono di arrivare facilmente all’assassino: un omicida su commissione, anzi, su ricatto, un tossicodipendente perso, di buona famiglia, costretto ad agire da uno sconosciuto, che lo ha terrorizzato minacciando di uccidere i suoi genitori. Gli ha fornito tutto: cocaina per tirarsi su, gas anestetico per addormentare chi era in casa e un foglietto col numero III romano, da incidere tanto atrocemente sulla fronte dell’innocente Alex (anche quel bimbo si chiamava così).
Viene convocata una conferenza stampa, per pubblicizzare l’arresto immediato di un efferato assassino di bambini. Paride invece non considera chiuso il caso, manca un movente.
Tutto si svolge a Volterra, al centro della Toscana, ambiente piccolo. La Narcotici non ha difficoltà a mettere i colleghi sulle tracce del SUV nero di qualcuno che ha fatto incetta di cocaina dagli spacciatori in zona. Appartiene a una ditta che fa capo a un boss anziano, De Rosa, salito anni prima agli onori della cronaca come pentito, poi malato terminale.
Ad agire è stato un fidato tirapiedi, disperato anche lui per l’ultimo ordine impartitogli da un uomo al quale sente di dovere tutta la riconoscenza possibile. A suo tempo, De Rosa gli aveva detto di avere trovato qualcosa di più importante cui dedicarsi e che aveva deciso di pentirsi e mollare tutto. Dopo una vita passata a guardarsi alle spalle per non essere sorpreso, voleva circondarsi solo di persone fidate negli ultimi anni. A un certo punto era ulteriormente cambiato, però. Nella massima riservatezza incontrava due uomini nella sua villa. Nessuno partecipava a quelle riunioni. Parlavano con uno strano accento, probabilmente spagnolo, ed esercitavano una cattiva influenza sull’anziano. Andava dicendo ch’erano quelli che “ci avrebbero salvato” e gli occhi di un vecchio che si preparava alla morte erano diventati quelli di un predatore assetato di potere. Vecchi sentimenti assopiti si erano risvegliati, sembrava essere diventato pazzo: farneticava di un’antica profezia, dell’estinzione dell’umanità, di forze superiori che ci dominano.
E poi è arrivata la sua vittima, la sua ultima richiesta…
Una collega dell’Interpol con cui Paride ha collaborato in passato lo contatta per informarlo che a Barcellona è stato ucciso un bimbo con modalità analoghe a quelle del piccolo di Volterra. Sulla fronte, il numero II romano.
Il marchio degli eletti
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