I terribili segreti di Maxwell Sim di Jonathan Coe

Un posto desolato della Scozia, un’automobile ferma con al suo interno un cartone contenente spazzolini da denti ecologici, e un uomo in coma etilico completamente nudo. Questo è lo scenario col quale si apre il romanzo.
Non si direbbe, eppure quello stesso uomo poche settimane prima di ritrovarsi lì, conduceva una vita banalissima. Maxwell Sim, infatti, quasi cinquantenne, un divorzio in corso e un periodo di depressione alle spalle, è considerato da tutti (e perfino da se stesso) un uomo noioso e impacciato che non riesce a relazionarsi neanche col padre, con la figlia adolescente e naturalmente neanche con l’ormai ex moglie. Per dare una scossa alla sua vita, decide di lasciare il suo impiego sicuro (e ovviamente, neanche a dirlo, banale) e accettare la proposta di un vecchio amico che consiste nell’attraversare l’Inghilterra a bordo di un’auto elettrica per sponsorizzare degli spazzolini ecologici. Durante il viaggio in auto, l’unica compagnia sarà quella offerta dal navigatore satellitare, a cui il protagonista si affezionerà tanto da dargli un nome! Immerso nella solitudine e sullo sfondo delle solitarie campagne inglesi, Maxwell avrà modo di riflettere a lungo sul suo rapporto col mondo e di visitare luoghi e persone legati al suo passato che lo aiuteranno a trovare le risposte che cerca.

Pubblicato nel 2010, il nono lavoro dell’inglese Jonathan Coe fa luce in maniera sottile sui problemi del ventunesimo secolo, come la necessità di “inventarsi” un mestiere a causa della crisi, ma soprattutto il paradosso che ci vede soli e incapaci di comunicare col prossimo nonostante tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione.