Il club dei cuori solitari
- Autore: Ulf Stark
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2021
La sensibilità dei bambini può aiutare a volte gli adulti a risolvere i loro problemi grazie alla semplicità, alla purezza di cuore ma anche allo spirito di iniziativa straordinario che a volte dimostrano di avere e che i grandi sembrano aver smarrito.
Questo è uno dei principali messaggi che ci vuole dare il libro Il club dei cuori solitari dello scrittore svedese Ulf Stark. Una storia semplice per bambini a partire dai sette anni di età, pubblicata nel 2021 dalla casa editrice Iperborea nella collana I miniborei, dedicata ai piccoli lettori, dove sono presenti tutti gli altri numerosi titoli di questo autore, tra i più famosi in Svezia per la letteratura per l’infanzia.
Un libro semplice ma mai banale, come sono tutte le storie di Ulf Stark, che attraverso un linguaggio essenziale riesce a cogliere con profondità di sguardo molti problemi che l’essere umano contemporaneo deve fronteggiare sia in tenera età sia nell’età adulta, fino ad arrivare alla vecchiaia. Il confronto generazionale nei suoi libri è spesso presente e grazie a questo scrittore scopriamo come sia possibile con semplici gesti, pensieri e parole, aiutare concretamente le persone che incontriamo ogni giorno o talvolta come vivere meravigliose avventure che possono regalare alla nostra esistenza un grande valore rendendola, pur nelle difficoltà che la caratterizzano, più gioiosa.
In questo libro in particolare i protagonisti assoluti sono quattro bambini amici per la pelle e compagni di scuola: Tor, Olson, Isabel e Arne. Il trascinatore del gruppo è Tor, che dopo un’esperienza fatta all’ufficio postale dove lavora sua madre, che un giorno lo porta con sé, decide di risolvere un grosso problema che gli adulti spesso si trovano a vivere: la solitudine. L’incontro con Rune, un simpatico impiegato postale dai capelli rossi, buono e generoso, lo ispira per il suo progetto. Rune, non più giovanissimo, vive da solo e per avere un po’ di compagnia ha deciso di prendersi una cagnolina al quale ha dato il nome di Raggiodisole, che con la sua presenza è riuscita a donare all’uomo un po’ di serenità.
Egli racconta a Tor che molte persone non sono contente di ricevere la posta a casa perché trovano nella cassetta solo fatture da pagare o pubblicità, ma mai lettere di qualcuno che si interessi veramente a loro. Rendendosi conto della serietà della faccenda, Tor decide di chiedere consiglio a sua nonna, che spesso va a trovare con i suoi genitori e sua sorellina Elin. Il bambino vorrebbe sapere da sua nonna se le persone vivono male da sole e che cosa si possa fare per renderle felici. La nonna saggiamente spiega al nipotino che ci sono anche esseri umani che stanno bene da soli, ma quelli che invece soffrono la solitudine vorrebbero ricevere una sorpresa, un pensiero carino che gli faccia sentire quell’affetto che manca loro e che una buona idea potrebbe essere quella di regalare agli altri un invito che a ciascuno di noi piacerebbe ricevere.
Tor cosi convoca il giorno dopo i suoi tre amici Olson, Isabel e Arne nella cantina di quest’ultimo, dove sono soliti riunirsi i pomeriggi dopo la scuola, e propone loro di fondare una società dal nome "Il club dei cuori solitari". Lo scopo è quello di far incontrare le persone adulte che si sentono sole ed essi accettano immediatamente con entusiasmo. Si danno tre regole molte simpatiche che lascio ai lettori il gusto di scoprire.
Inizia da quel momento la ricerca di potenziali "soci" e sarà Tor come al solito a trovare le prime due persone che vivono da sole e soffrono per questo motivo: il signor Svensson e la signorina Byström, due vicini di casa di Tor non più tanto giovani ma simpatici, gentili e con ancora tanta voglia di vivere. I quattro fondatori del club iniziano cosi a organizzare l’incontro tra i due. Tra inviti recapitati nella cassetta della posta, gite emozionanti, di cui una in particolare al famoso zoo Skansen di Stoccolma e feste a sorpresa, essi scoprono quanto sia bello aiutare le persone che si sentono sole. Ognuno di loro mette a disposizione i propri talenti: Tor il suo carisma, spirito di iniziativa e ingegno; Olson, il più ingenuo del gruppo, la sua dedizione alla causa, la spontaneità e la buona volontà; Isabel, l’unica femmina e la più matura dei quattro, la sua razionalità, la sua capacità organizzativa e il suo buon senso; Arne, il più accogliente dei bambini protagonisti, la sua ospitalità, la sua passione per il cibo e la sua generosità.
Riusciranno nel loro intento di far trascorrere dei momenti felici al signor Svensson e alla signorina Byström facendo sperimentare quella condivisione di esperienze che i due vanno da tempo cercando?
Ulf Stark conferma anche in questo libro il suo talento e il libro si rivela una piacevole esperienza di lettura anche per gli adulti capaci di adattarsi alla semplicità della narrazione tipica di un testo per bambini, ma dove è il contenuto a ricoprire il ruolo più importante all’interno della storia. Il libro è stato pubblicato in Svezia nel 1996 (titolo originale dell’opera Tor och hans vänner, letteralmente in italiano Tor e i suoi amici), mentre in Italia era uscito per la prima volta nel 1999 per Piemme nella famosa collana Il Battello a vapore. La speranza è che nell’edizione Iperborea, con la traduzione come sempre molto efficace di Laura Cangemi accompagnata dalle illustrazioni di Daniela Tieni, possa ottenere un ancor maggior consenso dei lettori grazie a un’attenta e metodica diffusione delle sue opere attuata di recente da questa ottima casa editrice, sempre brava nello scoprire scrittori nordeuropei di grande qualità poco conosciuti nel nostro paese.
Ulf Gottfrid Stark (1944-2017) rimane un ottimo autore per bambini e questa tenera storia è di estrema attualità proprio perché il principale problema affrontato in essa è ancora fortemente presente nella nostra società e anzi sembra stia assumendo proporzioni sempre più serie. La lettura di questo piccolo libro, solo per dimensioni, dovrebbe aiutarci a capire che per sconfiggere la solitudine basterebbe un maggior impegno di ciascuno di noi a uscire da noi stessi e ad andare incontro all’altro in quella comune e costante ricerca della felicità che caratterizza da sempre ogni essere umano.
Un modo utile per raggiungerla potrebbe essere forse quello di ritrovare quella spensieratezza, quella fantasia e quell’entusiasmo che accompagna ancora oggi i bambini e che sono spesso gli adulti a spegnere con il loro materialismo pratico nel tentativo di farli crescere, ma finendo spesso con il renderli tristi come loro. Tornare quindi a lasciare spazio alla nostra immaginazione come fanno i bambini per poter riscoprire la bellezza delle cose semplici della vita: questo in sostanza ci insegna questo delizioso libro.
Il club dei cuori solitari
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