Il conto dell’ultima cena di Andrea G. Pinketts

Quante apparizioni della Beata Vergine si sono contate, nel corso degli anni?
Non molte, in effetti, e se capitasse proprio a voi? Diventare improvvisamente famosi per aver visto la Madonna, certo, non è male, esistono decisamente modi peggiori per finire sulle prime pagine dei giornali, e molte di queste volte il diretto interessato non potrà leggerle.
Morti misteriose, accuse infondate e qualcuno sulle tracce del protagonista di questa vicenda che parte col botto ma poi, gloria o maledizione? Cosa potrà accadere, in questa girandola di eventi che colorerà il nostro sguardo, immerso in una lettura magnetica e coinvolgente? Cosa riserverà la pagina successiva? Sarà la fine o accadrà qualcosa che sconvolgerà le nostre percezioni?

Andrea G. Pinketts in “Il conto dell’ultima cena” (Mondadori, 2014) ci trascina un’altra volta in un vortice di parole e situazioni che non potranno far altro che ammaliarci, un ipnotizzatore della parola, un artista del verbo che riesce a spegnerci la mente e contemporaneamente la fa girare a mille, un caleidoscopio impazzito ricco di emozioni e colpi di scena.
Perdersi tra le parole di Andrea è l’oblio più dolce che ci si possa augurare, e quando avrete girato l’ultima pagina, vi sentirete dentro un qualcosa che non saprete spiegarvi ma che vi piacerà, ve lo posso assicurare.