Il furto della divina commedia
- Autore: Dario Crapanzano
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2019
Torna Dario Crapanzano, con le sue mitiche storie ambientate nella Milano del passato, degli anni ’50 e arriva in libreria con Il furto della Divina Commedia (Mondadori, 2019). Un giallo d’antan, di atmosfere profonde, che descrive perigliosamente realtà differenti da quella attuale. Ciò che più colpisce, infatti, nei gialli di questo autore è proprio l’ambientazione che riporta ad un lontano passato, descritta con toni che non possono che colpire ed attirare favorevolmente il lettore. Siamo a Milano:
In via Noè. Qui aveva, e ha tuttora, sede il Bar Basso, il locale dove era stato inventato il “mangia e bevi”, un gelato a base di crema e nocciola, panna, liquore allo zabaione e al cioccolato, cherry brandy e fragole, servito in un gigantesco bicchierone.
Protagonista dell’avventura è un professore, un certo Michele Esposito, esperto bibliofilo, che acquista per quattro milioni di lire, l’incunabolo di una Divina Commedia del ‘400, conservandolo nella cassaforte della scuola stessa. In che cosa consta questo prezioso documento?
Incunabolo: così sono definiti i primi volumi stampati con i caratteri mobili, dal latino in cuna, “nella culla”, a significare i primordi del nuovo metodo di stampa che, inventato nella metà del Quattrocento dal tipografo tedesco Gutenberg, avrebbe rivoluzionato il settore della produzione libraria.(…) Con gesto solenne l’Esposito, rivolta un’occhiata alla segretaria, quasi a chiederne l’approvazione se non il permesso, si avvicinò alla cassaforte e, nel silenzio più assoluto, la aprì ed estrasse, mostrandola orgogliosamente, la sua Divina Commedia.
Tuttavia il prezioso documento viene rubato e la segretaria del preside, successivamente, viene trovata morta in casa sua. Chi è l’autore del furto? E cosa c’entra la bella Anna Maria Rosellini, una così bella donna, di spiccata onestà, almeno all’apparenza? È un rompicapo di cui Fausto Lorenzi deve occuparsi, lui che:
Milanese di lontane origini friulane, (…) quarantenne, era unanimemente considerato un bell’uomo: di statura superiore alla media, oltre il metro e novanta, dotato di un fisico asciutto ma muscoloso, aveva folti capelli neri, un viso dai lineamenti che sembravano scolpiti nel marmo e due apparentemente freddi occhi azzurri.
Dunque un nuovo investigatore quello che conosciamo in Il furto della Divina Commedia, nato dall’abile penna di un autore che sa come coinvolgere e trascinare il lettore. Una vicenda dalle tinte fosche, che riporta ad una civiltà antica, ricca di malia e di mistero. Scritto con una prosa sobria, il testo trascina il lettore con forza e rara simpatia.
Il furto della Divina Commedia
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Un libro perfetto per...
gli amanti dei gialli, ma anche a chi ama atmosfere vintage di altri tempi e altri stili.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il furto della divina commedia
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