Il ghostwriter
- Autore: Robert Harris
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
Il ghostwriter (Mondadori, 2017, trad. di Renato Pera) di Robert Harris è un romanzo incentrato su un ghostwriter, figura professionale diffusa nel mondo dell’editoria a cui viene commissionata la stesura di testi per conto di un altro soggetto (solitamente un personaggio famoso), senza lasciar traccia di sé. Il protagonista del libro viene incaricato di redigere la biografia di un ex Primo ministro inglese, Adam Lang; il compito in sé non gli creerebbe particolari preoccupazioni, avendo già avuto esperienze di questo tipo con altre celebrità. Tuttavia, questa volta sente che qualcosa non torna. Chi è realmente Adam Lang e che cosa nasconde? Accettare questo incarico è stata davvero la scelta giusta?
Il romanzo si apre con una morte improvvisa e misteriosa: quella di Mike McAra, il cui corpo viene ritrovato annegato al largo delle coste del Massachusetts. È stato un incidente? O forse un suicidio? Una cosa è certa: egli stava lavorando alla biografia dell’ex Primo ministro inglese Adam Lang, di cui era uomo di fiducia. Il compito viene quindi assegnato a un altro ghostwriter, già autore di biografie di altri personaggi famosi. Le inquietanti circostanze in cui è avvenuto il decesso del suo predecessore lo rendono inizialmente titubante, ma lo stratosferico compenso che gli viene offerto lo spinge ad accettare. Come voltare le spalle a una proposta economica del genere? Come rinunciare ad un incarico così prestigioso, che darà uno slancio decisivo alla sua carriera?
Inizia così la sua collaborazione gomito a gomito con Lang. Ospitato in una enorme villa (messa a disposizione da un milionario newyorkese a capo della casa editrice che cura il progetto), lo scrittore si getta a capofitto nella vita dell’ex Primo ministro attraverso i suoi racconti. Man mano che il lavoro procede, però, alcuni particolari del suo passato controverso assumono rilievi sempre più misteriosi, fino a quando Lang viene ufficialmente accusato dal tribunale penale internazionale di crimini contro l’umanità commessi durante il suo mandato. Il nostro ghostwriter si trova così, suo malgrado, legato a doppio filo non solo al politico in questione, ma anche a coloro che lo circondano: tra questi la moglie Ruth, donna tanto affascinante quanto enigmatica, e il suo entourage, in primis la fedele e impeccabile assistente Amelia.
Il protagonista, dal canto suo, cambia atteggiamento nel corso della vicenda: passa da puro e semplice osservatore della vita di Lang a fini esclusivamente professionali a "investigatore" intento a scoprire nuovi particolari che facciano luce non solo sulla sua vita segreta, ma anche sulla morte di McAra; e si fa largo in lui la convinzione che tra le due cose esista un collegamento.
La storia, narrata in prima persona con sguardo acuto e talvolta ironico, si svolge interamente nell’isola statunitense di Martha’s Vineyard, meta di turismo estivo d’élite. Siamo in pieno inverno e, ormai da mesi, i villeggianti hanno lasciato le loro lussuose dimore di vacanza per rientrare in città. Le strade sono deserte, le temperature rigide e le coste flagellate da frequenti temporali e mareggiate. Un’ambientazione descritta in maniera efficace, con scorci paesaggistici dove prevalgono le sfumature del bianco e del grigio. La suspense è quasi palpabile e l’atmosfera diventa sempre più gelida e tagliente con il passare dei capitoli. Tutto questo concorre a creare lo scenario perfetto per una storia avvolta nel mistero.
Un aspetto interessante del romanzo è costituito dai numerosi riferimenti alla professione del ghostwriter (a cui viene dedicato un paragrafo di poche righe all’inizio di ciascun capitolo). Tra le altre cose, viene sottolineato come, per ottenere un lavoro credibile e coinvolgente, sia requisito fondamentale un clima di confidenza e fiducia tra il soggetto che racconta la propria storia e lo scrittore che ne raccoglie le memorie. Ogni incontro diventa pertanto una sorta di seduta di psicoanalisi, dove colui che parla si apre senza remore, mentre colui che ascolta e prende appunti si mostra riservato e al tempo stesso collaborativo, senza mai sfociare nell’invadenza; tutto questo per mettere l’interlocutore sempre a proprio agio.
Capita spesso che il soggetto [...] si sciolga in lacrime mentre ti racconta la sua storia [...] in circostanze del genere, il tuo compito sarà quello di passargli i fazzolettini, tacere e continuare a registrare.
Un libro avvincente con una trama ben congegnata, dove il mondo della scrittura incontra quello intricato e nebuloso della politica e delle relazioni internazionali, rimanendone pericolosamente coinvolto.
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