Fatherland
- Autore: Robert Harris
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Fatherland di Robert Harris (Mondadori, 1992) racconta un mondo nato da una seconda Guerra Mondiale diversa da quella che conosciamo: l’Inghilterra si è piegata all’aviazione tedesca, la Russia non ha respinto il loro esercito, gli Stati Uniti si sono ritirati dal conflitto quando un razzo tedesco è esploso sopra i loro cieli, facendo temere sulla loro pelle l’errore della atomica. La Germania ha vinto.
Nel 1965 c’è grande fermento a Berlino per la visita del presidente statunitense Joseph Kennedy, pronto ad incontrare Hitler per cercare di porre fine alla Guerra Fredda tra i due paesi e alla ricerca di un clima di distensione.
Berlino si veste a festa per mostrare il suo volto migliore ai molti giornalisti ed al mondo. Ma è anche una città di sussurri e spifferi. Perchè la guerra al fronte orientale con la Russia non ha ancora fine? Che fine hanno fatto gli ebrei "trasferiti" durante la guerra? Solo spifferi e sussurri, le domande su certi argomenti non sono gradite. Xavier March della polizia criminale è un corpo estraneo in questo, non si riconosce nella Germania che ha servito durante la guerra, ha divorziato ed assiste impotente all’allontanarsi dal figlio, inglobato dalla società nazista e da cui viene visto come un nemico a causa del suo tiepido nazionalsocialismo. Ha solo il lavoro ed in questo si concentra, indagando sulle morti di due anziani membri del Partito e sulla sparizione del terzo. Osteggiato da alcuni superiori e spalleggiato dall’ostinata giornalista americana Charlotte Macguire, scaverà fino a rischiare di portare alla luce scheletri caparbiamente nascosti nelle pieghe delle menzogne passate.
Superato lo shock iniziale (pensare ad una guerra fredda Usa/Germania, un Hitler settantenne o le ss negli anni ’60 risulta complicato), ci si immerge in Fatherland con incredibile naturalezza, merito di un ritmo serrato e di una grande precisione nella descrizione dell’intera Europa sotto la bandiera del terzo Reich. Non sapremo mai come sarebbe stato, ma sono convinto che Harris non abbia mancato di troppo il bersaglio.
E’ però riflettendoci sopra a libro finito, che si viene maggiormente colpiti. Non più rapiti dalla corsa verso al verità di Xavier, ci si rende conto di come sarebbe stato facile assistere ad una seconda metà del ventesimo secolo ben diversa, a come sarebbe stato crescere in un modo, ove fin da bimbi si impara a "addormentare per sempre" chi è lontano dal presunto stereotipo di perfezione.
Fatherland
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