In equilibrio perfetto di Zita Dazzi

Nella ormai consueta e ripetitiva polemica sulla crisi della lettura in Italia, in special modo tra gli adolescenti appena fuori dalle medie, complice una scuola che troppo spesso non riesce nella missione di creare lettori stabili, è opportuno segnalare le nuove uscite di libri destinati esplicitamente ai nostri ragazzi nell’età difficile, quella compresa tra i 14 e i 18 anni, troppo giovani per letture impegnative dei classici a cui erano abituati gli studenti di decenni fa, troppo grandi per sentirsi imporre titoli nei quali non trovano qualcosa che corrisponda ai loro problemi / interessi / quesiti. Ecco allora case editrici, come la Sinnos, che pubblicano libri indirizzati a fasce di lettori che sono sensibili alle tematiche sociali, esistenziali, scolastiche, familiari che caratterizzano la mutata società odierna. La giornalista e scrittrice Zita Dazzi ci prova, con questo recentissimo “In equilibrio perfetto”.

Un romanzo generazionale che affronta con serietà ma anche con leggerezza che non scade mai in superficialità, il rapporto di una diciassettenne problematica con il mondo nel quale si trova a vivere: il quartiere periferico di una grande metropoli, la grave malattia della madre, l’assenza di un padre ragazzino e immaturo, pochi soldi, molti modelli sbagliati, la ricerca di un amore che colmi il vuoto affettivo nel quale si trova immersa: capelli blu, piercing, smalto economico mangiucchiato, rigorosamente scuro, leggins stracciati, minipantaloncini tagliati all’inguine, occhiali da sole specchiati comprati sulla bancarella, brutta imitazione di quelli di marca... Amanda, nomen-omen, non è amata dall’oggetto delle sue ossessioni, il compagno di scuola Luca, piccolo sciupafemmine ambito dalle amiche più ricche, che non risponde che solo ogni tanto ai suoi sms fantasiosi e troppo pressanti. Lai quasi non nota Bruto, un ragazzo diverso, secchione, brutta montatura degli occhiali, brufoli, una Lacoste blu, un motorino vecchio e fuori moda.
Interessante il rapporto, molto ben raccontato, tra l’adolescente Amanda, orgogliosa, intelligente, ma in fondo infelice perché disperatamente abbandonata dagli adulti, pronta a rifugiarsi su un ponte della tangenziale, con le gambe nel vuoto, tentata dal grande salto, e sua madre, che colpita da un cancro terminale, non ce la fa a confrontarsi con una ribelle come la sua unica figlia. Ecco allora comparire la scuola, nella persona di una insegnante di lettere, la Piscitelli, tailleur tradizionale, mocassini bassi, occhiali sul naso adunco, che riuscirà a far breccia nella corazza che Amanda ha costruito intorno a sé, complice anche il disprezzato Bruto, che con la sua passione della lettura, soprattutto “Delitto e castigo” e “Il maestro e Margherita”, e con la sua pazienza, diventerà poco a poco la spalla calda, il rifugio che Amanda aveva cercato nei luoghi e nelle persone sbagliate.

Zita Dazzi mostra di conoscere molto bene il mondo turbolento degli adolescenti al tempo di facebook, dei cellulari e di youtube, sa quali pericoli si celano dietro le presunte libertà di cui i ragazzi di oggi godono fin dentro le aule scolastiche, conosce le dinamiche terribili che si instaurano nei gruppi di amici, riesce a smascherare le finzioni dietro cui molti ragazzi nascondono le loro giuste insicurezze. Credo che studenti poco abituati a leggere, come Amanda, troveranno in “In equilibrio perfetto”, destinato a loro soprattutto, tutte le tematiche che li coinvolgono, tutte le inquietudini che vivono, molte delle risposte che cercano: e poi, forse, si appassioneranno alla Divina Commedia, se incontreranno nel loro percorso tortuoso una prof, un compagno giusto, una mamma che, malgrado la malattia, ha saputo amare davvero la figlia.