Italy primary target
- Autore: Nicola Malizia
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
Il titolo è in inglese, ma il libro è in buon italiano ed è dedicato
“alle vittime innocenti di quel grande massacro perpetrato dal cielo dalla feroce strategia dell’USAAF”.
È l’ennesimo lavoro di Nicola Malizia, calabrese ora ottantenne, ex aviatore militare e poi solerte ricercatore in particolare di storia area. Si tratta di “Italy primary target” (Italia obiettivo primario) ed è stato pubblicato nel 2013 da IBN Editore di Roma, nella collana Aviolibri Dossier (pp. 336, euro 21,00).
È un bel volume, ricchissimo di fotografie in bianco e nero fuori testo, provenienti da archivi italiani e internazionali. Riproduce, giorno per giorno se non ora per ora, tutte le azioni militari della Regia Aviazione, della RAF inglese, dell’US Air Force americana e dopo l’8 settembre 1943 della parte di aviazione italiana cobelligerante affianco agli angloamericani e di quella della Repubblica Sociale Italiana, schierata invece con i tedeschi. Tutto materiale storiografico e cronistico tratto dai diari di guerra di stormi e reparti di volo, oltre che da testimonianze e altri documenti.
Sotto osservazione, gli ultimi trenta mesi del secondo conflitto mondiale, tra il gennaio 1943 e il maggio 1945, che vide la fine dei combattimenti in Italia. Con uno spartiacque: l’armistizio annunciato via radio nel pomeriggio di mercoledì 8 settembre, che segnava la cessazione delle ostilità delle forze italiane contro gli Alleati, dichiarando però ambiguamente che
“esse avrebbero reagito ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.
Senza precisare di più.
Quella che rimase purtroppo chiara e costantemente sanguinaria fu però l’attività dell’aviazione americana, che continuò prima e dopo l’armistizio a seminare morte, da Bari e Salerno in su. Perfino l’8 settembre stesso, ondate di bombardieri avevano colpito Pescara, Foggia e soprattutto Frascati, sede del comando strategico germanico del feldmaresciallo Kesselring.
In realtà, quel giorno non segnò la fine della guerra, solo un cambio di fronte. Le Forze Armale italiane ancora al comando del re concentrarono i pochi e mal ridotti reparti nel Sud della penisola, in Puglia. La Regia Aeronautica fece base principale nell’aeroporto di Galatina (Lecce). Giorno dopo giorno vi si diressero le poche unità, i piloti, il personale, gli sbandati dell’Arma Azzurra da tutte le regioni d’Italia.
Ma gli angloamericani non smisero di attaccare le città italiane dietro le linee tedesche. La Luftwaffe germanica, da parte sua, non evitò di colpire obiettivi nei territori "liberati": il porto di Bari, gremito di mercantili e di rifornimenti, venne bombardato il 2 dicembre 1943 da 105 Junkers 88. Diciassette navi da trasporto affondate e sette danneggiate delle settanta in rada. Un migliaio i morti, compresi centinaia di civili, anche per l’esplosione di carichi segretissimi di gas proibiti (iprite).
Con o contro gli Alleati, fu la popolazione civile ad avere la peggio. Due terzi degli oltre 80mila civili, periti nel 1940-45 sotto le bombe, restarono vittime nei ventidue mesi dopo lo sbarco a Salerno e in Puglia dell’estate 1943.
Nicola Malizia segue gli eventi da quando nel gennaio precedente lo sfondamento alleato in Tunisia avvicinò le basi aeree al suolo nazionale. La presenza nel Mediterraneo della potente aviazione statunitense intensificò gli attacchi sulle città più importanti. La strategia del terrore degli americani non conobbe riserve, non ebbe limiti e fu incessante. Diverse centinaia di grandi quadrimotori, veri angeli della morte, procuravano spaventose distruzioni e massacri, senza pietà e senza la minima esitazione, col solo desiderio di uccidere, terrorizzare e radere al suolo tutto quello che inquadravano con approssimazione da altezze stratosferiche. Protetti da squadroni da caccia, ancora più in alto, volavano sui 30-40.000 piedi, pari a 10-12.000 metri. Bombe da mille libbre, sganciate da quote cosi elevate, subivano deviazioni imprecisabili e si abbattevano ovunque.
L’Italia, impotente, non aveva quasi il tempo di piangere i suoi morti e le rovine di città, case ed anche delle opere d’arte più antiche, custodite da millenni.
Si contarono migliaia di morti, in gran parte donne, vecchi e bambini. Perfino Roma, la città eterna, venne sottoposta a due massicci attacchi il 19 luglio e il 13 agosto 1943, nella prima delle tristi stagioni delle fortezze volanti, che sembrarono non avere mai fine, fino a maggio 1945.
Per la popolazione italiana, furono gli anni più difficili e drammatici della nostra storia secolare.
Italy primary target. Attacchi aerei dell'USAAF e della RAF. Diari di guerra: 1943-1945
Amazon.it: 19,95 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Italy primary target
Lascia il tuo commento