Itinerario della mente verso Thomas Bernhard
- Autore: Martino Ciano
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Itinerario della mente verso Thomas Bernhard (A&B editrice, 2022) è un monologo di Martino Ciano. Scritto sulla scia delle invettive dello scrittore austriaco, ha dei momenti altissimi, soprattutto nella prima parte in cui l’io narrante si concentra sulla sua solitudine di cui sembra aver bisogno per scrivere.
L’incipit è terribile e meraviglioso:
Quando entro nella stanza con il camino, la stanza che è stata la camera ardente per mia madre, poi quella di mio padre e dopo ancora quella di mia sorella, mi siedo sulla poltrona e la testa si svuota di tutti i pensieri...
Una persona può pensare che entriamo in un mondo di ricordi belli che i lutti hanno reso ancora più importanti. La verità è che l’io narrante comincia a guastare quasi da subito il quadretto familiare dove lui è l’unico sopravvissuto, per caso, scrivendo malissimo del padre, della sorella e anche della madre, ma in tono minore.
Una sorta di urlo trattenuto, senza rumore dove pare di sentire l’eco di "Famiglie io vi odio! focolari chiusi; porte sprangate" come scriveva il francese André Gide ne I nutrimenti terrestri (per gli interessati, il libro ora è pubblicato da Edizioni Clandestine, 2021).
Non c’è una parola di conforto per questi morti da colui che ricorda, in questo libro, dove manca del tutto la misericordia di Dio, dove non c’è luce. Se fossimo in un mondo in cui la tecnologia ha preso il sopravvento, tutto il bailamme dei funerali non ci sarebbe più.
D’altronde il padre, chiamato “Salumi e Formaggi” (nessuno ha il suo nome vero) torna a casa scontento perché le persone non si fidano della freschezza dei suoi prodotti. Questo ha portato alla decisione di dare alle signore più in vista, abbienti, il prosciutto più vecchio e il formaggio peggiore. A casa, spesso, dopo aver finito di mangiare, l’uomo si libera dallo stress, chiudendosi in camera con la moglie. I figli sanno quello che il padre sta facendo, ormai la moglie, remissiva e silenziosa, subisce una vera e propria violenza sessuale in famiglia, anche se lei, che un lavoro non ce l’ha, alla polizia non è andata nemmeno quando era piena di lividi.
L’io narrante, la copia calabrese di Thomas Bernhard, odia anche la remissività materna. Ne emerge il ritratto di una donna che tiene un po’ di decoro, non lamentandosi mai, e che comunque non ha mai giocato con loro quando erano piccoli, perché avevano la sfortuna di essere figli di Salumi e Formaggi.
Al Nostro non va bene nemmeno la sorella, che, essendo graziosa, certo non bella, si dà sessualmente a tutti e a tutte, anche se è fidanzata con “Riparatore iPhone”, l’unico che può entrare in casa e stare da solo con la sorella nella sua stanza.
Trattandosi del promesso sposo, il resto della famiglia sente tutto. Per questo il nostro protagonista non ha voglia di fare sesso con nessuna, neanche con la Preparatrice di dolci da asporto.
Anzi, una volta che lei voleva rubargli un bacio, lui le ha rotto il naso. La fissazione per Bernhard non gli fa certo bene, ma lo legge tutte le sere come se fosse il vangelo (chiunque sappia qualcosa di biografico di Thomas Bernhard non credo voglia assomigliare a lui).
E sicuramente questo figlio disturbato ha un’idea tutta sua sull’amore:
L’amore non è altro che un tentativo di plagiare un altro essere umano, di farlo sentire succube di un buon sentimento che la natura non contempla, perché la natura non si rivela attraverso i buoni sentimenti, ma grazie alla violenza.
Un libro, quindi, anche su quelle persone che pensano che la natura sia buona di per sé e si è incattivita perché gli uomini l’hanno corrotta. E qui si ritorna a Martino Ciano che dovrebbe essere un patito anche di Giacomo Leopardi, anche se il suo nome non compare nel libro.
D’altra parte condividono lo stesso pessimismo cosmico e infatti, a metà del libro o forse prima, il nostro estimatore di Bernhard scrive che sopravvivere a parenti, amici e familiari non è un atto di coraggio. Il coraggio dovrebbe prevedere la preparazione di un suicidio. Cosa fai sulla terra se i tuoi ricordi migliori sono andati via con la morte delle persone, sopravvivere a questi eventi non è prova di coraggio.
Va tenuto da conto questo scrittore, Martino Ciano, ha il tono da predicatore, ma le frasi sono affilate, dimostra una certa familiarità coi libri giusti ma gioca a rimpiattino con questa storia che ha buttato tutti i libri, per poter leggere solo Thomas Bernhard. Un libro bello, cattivo, scritto con grande precisione e talento.
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