L’ultima fuggitiva
- Autore: Tracy Chevalier
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2013
Honor Bright è una giovane donna quacchera, che vive nel Dorset insieme alla sorella.
Improvvisamente viene lasciata dal fidanzato e si ritrova in una località troppo stretta per le sue aspirazioni e per la sua serenità emotiva. Al contempo, la sorella Grace, più temeraria e stufa delle abitudini e tradizioni quacchere in cui vive, accetta la proposta di matrimonio di un uomo anziano al di là dell’oceano, Adam Cox, e convince la sorella Honor a seguirla, per affrontare insieme questa nuova avventura. Ma il destino metterà il suo zampino maligno e Grace verrà colpita dalla febbre gialla e morirà, lasciando Honor sola, in una terra sconosciuta, vasta e con un oceano che la separa da casa, dalla famiglia e dai conterranei. Si troverà costretta a ricorrere a colui che avrebbe dovuto divenire suo cognato, Adam Cox, che risulterà freddo e scostante e a subire il corteggiamento violento e la stretta vigilanza di un giovane cacciatore di schiavi, Donovan.
Deludente è il giudizio e la sensazione che mi ha trasmesso questo romanzo della Chevalier. Dietro la storia di due sorelle quacchere che si imbarcano per il matrimonio di una delle due per raggiungere il Nuovo Mondo, c’è veramente poco altro: una sbiadita panoramica dell’America di fine ’800, la tradizione quacchera delle protagoniste, nonché un inno e un grido contro la schiavitù, ma tutto forzato, senza troppo pathos né coinvolgimento e non sto parlando solo del lettore, quanto della scrittrice stessa. La stessa personalità della protagonista è poco accurata, poco empatica tanto da farla apparire più una perenne insoddisfatta, che non una paladina della giustizia. Ribadisco, purtroppo, deludente.
L'Ultima Fuggitiva N.E.
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