Strane creature
- Autore: Tracy Chevalier
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2009
L’autrice de "La ragazza con l’orecchino di perla" ci regala un altro splendido romanzo basato su una storia vera, quella dell’inglese Mary Anning che, seguendo un’insolita passione per i fossili, nel 1811 portò alla luce il cranio del primo ittiosauro.
Una scoperta che condizionò l’intero mondo scientifico, portando alla pubblicazione del celebre "L’origine della specie" di Darwin nel 1859.
La vicenda è ambientata a Lyme, un paesino sulla costa meridionale inglese dove si trasferisce Elizabeth Philpot, una borghese colta e intelligente che a venticinque anni rifiuta di rassegnarsi a una vita appartata e tradizionale. Ben presto si guadagna la fama di essere “strana” e stringe amicizia con la giovane Mary, la figlia dell’ebanista, inspiegabilmente sopravvissuta a un fulmine che la colpì quando era ancora in fasce. Il rapporto tra le due donne permette alla Chevalier di descrivere con cura meticolosa una società dominata dagli uomini e dalle convenzioni religiose, dove ogni novità è vista in modo negativo, e di raccontare la storia alternando le voci delle due eroine. Mary insegna a Elizabeth a riconoscere i fossili, che crede appartenere a degli enormi coccodrilli vissuti in un lontanissimo passato. Il mondo scientifico ed ecclesiastico dell’epoca non accetta le implicazioni della scoperta ed Elizabeth capisce che nessuno è pronto a contemplare l’ipotesi che si tratti di creature scomparse per sempre dalla Terra, ma non rinuncia a lottare per abbattere le convenzioni e aprire la strada della conoscenza. Come in ogni storia al femminile, un uomo arriva a mettere in crisi l’amicizia: si tratta del Colonnello Birch, un collezionista (e non un appassionato “cacciatore”) per cui sia Elizabeth che Mary perdono la testa. Non è l’amore, però, il traguardo da raggiungere o il motore del cambiamento.
"Strane creature" di Tracy Chevalier lancia diversi richiami ai romanzi di Jane Austen, dai quali la descrizione della famiglia Philpot sembra prendere ispirazione, ma le eroine della Chevalier non hanno bisogno di un uomo per affermare se stesse.
Se è vero che le vicende sono spesso ripetitive e il lieto fine non appaga pienamente, il libro non manca di affascinare. La scrittrice dipinge ogni atmosfera con la precisione di un quadro fiammingo e con l’intensità di un’opera romantica, trascinando il lettore in un mondo antico dove qualcosa sta però cambiando, in un’epoca svelata attraverso i dettagli, le figure, le piccole tappe di una rivoluzione scientifica che non è partita dall’alto, ma da due donne capaci di aprire la mente alla conoscenza. Sono Elizabeth e Mary, in fondo, le “strane creature” del titolo, allo stesso tempo insolite ed eccezionali.
Strane Creature N.E.
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Davvero uno splendido romanzo di cui consiglio la lettura.
Brava all’ autrice della recensione per la scelta del libro e la sua presentazione.
emmabi