L’ultimo Cesare
- Autore: Andrea Frediani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2016
Assediato, pur essendo amico degli assedianti e nemico degli assediati. Sesto Martiniano è a Bisanzio, città dell’impero circondata da legioni dell’impero. Sono i paradossi delle guerre civili. Nella primavera del 313 d.C., è in atto lo scontro fratricida che porterà all’affermazione di Costantino, il primo imperatore cristiano, al quale lo scrittore storico Andrea Frediani ha dedicato la trilogia Roma Caput Mundi, giunta nel giro di pochi mesi al secondo romanzo, “L’ultimo Cesare” (maggio 2016, pp. 430 pagine, euro 9,90), sequel de “L’ultimo pretoriano”, pubblicato a marzo sempre dalla casa editrice romana Newton Compton.
La saga è costantiniana, ma segue in primo piano le vicende meno imperiali ma più umanamente corrette del coraggioso Martiniano. L’ex tribuno del Pretorio rispetta i valori e la parola data, è leale e coerente, diversamente da tanti uomini dei suoi tempi e soprattutto dai tre imperatori che affrontano per il potere. Vicende controverse hanno condotto Sesto sul Bosforo, dove si ritrova assediato suo malgrado: se si fosse mosso in tempo, forse non si sarebbe trovato chiuso tra le mura di Bisanzio. Aveva combattuto a fianco di Massenzio, ma sul Ponte Milvio le schiere di Galli e barbari di Costantino avevano infranto i sogni. Si era salvato solo con l’aiuto dell’amata Minervina. Da allora, si sono spinti sempre più verso Oriente, per sottrarsi alle rappresaglie del vincitore contro il corpo scelto dei pretoriani, che lo avevano avversato fino all’ultimo.
Il rammarico è di non essere morto a fianco dei compagni, caduti lungo il Tevere, trafitti da mille lance, con la fronte rivolta al nemico. Con sé ha Minervina, che sta per partorire. Sono giunti in città in incognito e lui si è prestato alla difesa come soldato, ma in cuor suo sarebbe dalla parte dell’assediante, Massimino Daia, il solo a professarsi ancora pagano e ad avversare la setta cristiana, per questo in contrasto con gli altri due imperatori: Licinio – che stava giungendo lentamente in soccorso di Bisanzio – e il cognato di questi, il potente Costantino.
Sesto Martiniano discende da un’illustre famiglia senatoria, crede ancora negli dei ed è fedele alla grande storia delle armi di Roma, care alle antiche divinità. Ora che il passato potente dell’Urbe e i numi tradizionali sono minacciati dal dio dei cristiani e abbandonati da molti cittadini, è perfettamente consapevole che il vero sovvertitore dei costumi, della religione e della storia dell’impero è l’imperatore Costantino.
L’onore e l’istinto lo spingerebbero verso Massimino, ma il senso di responsabilità lo riporta dagli spalti accanto a Minervina, che sia pure cristiana ha accettato di seguirlo, per amore. Gli ha appena dato due gemelli. È stremata. Lei ringrazia Cristo per il dono, lui è molto più freddo. E preoccupato.
Alla soglia dei quarant’anni, la maternità è stato un evento insperato per la bionda e ancora bella aristocratica. Ha avuto una lunga relazione con Costantino e un figlio, Crispo, ora dodicenne. L’imperatore l’aveva vista e se l’era presa, sottraendola nello stesso tempo al marito Osio e all’amante Sesto. Lei lo aveva seguito con dedizione, innamorata, finchè non era stata scaricata. A quel punto si era riunita a Martiniano, che l’aveva riaccolta con piacere, ma qualche ferita era rimasta aperta.
Tutti - autore, recensore, vecchi e nuovi lettori - siamo con Sesto e con la sua furia disperata quando lo vediamo irrompere nella casa in cui tre legionari nemici, fatta irruzione nella città improvvisamente caduta, stanno per violentare la puerpera, incuranti che stia allattando il piccolo e la piccola. Sono le nostre mani che guidano il suo gladio contro quei bruti, potenza della scrittura di Andrea Frediani!
È con altrettanta partecipazione emotiva che si segue trepidanti il tentativo della famigliola di raggiungere la nave sulla quale potrebbero considerarsi in salvo.
E “L’ultimo Cesare” va, decolla, con queste e tante altre sequenze animate che lo scrittore romano domina con padronanza, senza concitazione, facendo scorrere pagine efficaci come sequenze filmate.
Un’altra serie di avventure epiche, in una storia ben scritta.
Divorato il romanzo numero due di Roma Caput Mundi, non si vede l’ora di avere tra le mani il terzo, di prossima pubblicazione, “L’ultima battaglia”. Lo si attende, con ansia, a furor di lettori.
L'ultimo Cesare. Roma caput mundi. Nuovo impero
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