L’uomo dello specchio di Lars Kepler

Jenny Lind viene rapita mentre torna a casa da scuola. Un’altra ragazza annega mentre è a pesca con il padre, ma non ne viene ritrovato il corpo. Anni dopo, in un parco giochi di Stoccolma, viene trovato il corpo di una ragazza impiccata (sembra un’esecuzione): è proprio Jenny Lind, la ragazza scomparsa anni prima.
Il commissario Joona Linna, incaricato delle indagini, è sconvolto dalla brutalità dell’omicidio ed è convinto che Jenny non sia l’unica vittima di questo efferato delitto.
L’unico testimone che possa fornire informazioni, essendo stato spettatore dell’impiccagione, non riesce a ricordare e parlare: purtroppo è sotto cura psichiatrica in seguito all’annegamento della figlia avvenuto anni prima.
Jonna si avvale, allora, dell’aiuto dell’amico psicologo e ipnotista Erik Maria Bark, con cui ha già collaborato in precedenti casi, per sbloccare la mente dell’uomo.

L’uomo dello specchio di Lars Kepler (Longanesi, 2020, trad. A. Berardini) è l’ottavo volume della serie del commissario Joona Linna. Fortunatamente, tutti i volumi possono essere letti indipendentemente uno dall’altro, perché i piccoli flashback di eventi passati sono brevi e difficilmente disturbano il flusso della lettura.
Anzi, questi flashback definiscono il carattere di Jonna, investigatore tenace e risoluto nel rendere giustizia alle vittime anche con metodi non convenzionali.

Gli autori (Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi Ahndoril) sono noti per l’attenzione riservata alla violenza psicologica e fisica, anche nella descrizione delle scene più brutali; i personaggi, anche quelli secondari, sono approfonditi e le ambientazioni descritte nel dettaglio.
La trama prende velocità e mantiene un livello costante di tensione per l’abile cambio di prospettiva. Grandioso il colpo di scena finale, che conferma L’uomo dello specchio un romanzo molto emozionante fino all’ultima pagina.