La Natura Esposta
- Autore: Erri De Luca
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2016
Cosa vuol dire per uno scrittore restare imbrigliato per tanto tempo nelle maglie della giustizia? Che deve trovarsi una storia al di fuori del suo mondo, narrando le avventure di uno scultore che Erri De Luca, quando aggiunge il suo stile sobrio, asciutto, essenziale, riavvicina facilmente a sé.
Uno scultore che dice di sé:
“Intaglio nomi per gli innamorati tenaci, che li preferiscono incisi su rami e sassi, anziché su tatuaggi. Durano di più senza sbiadire”.
Questo lavoro lo fa in montagna, dove vive in assoluta solitudine aspettando anche lui un amore, ma forse anche no, e un mestiere diverso.
La Chiesa però gli commissiona un lavoro di grande prestigio: togliere il pannello alle nudità di un Cristo crocifisso nel marmo.
Dal Concilio di Trento tutte le nudità di grandi scultori vengono vestite, anche un crocifisso di legno di Michelangelo. La statua che compare ne “La Natura Esposta” venne coperta addirittura nel 1900.
Come esprimere, ai giorni nostri, il fulcro della nudità maschile senza offendere il vescovo - si domanda lo scultore di fronte a quella parte della Natura che, in questo Gesù, è in leggera erezione per il flusso del sangue e per lo strazio della crocifissione.
Allo scultore viene in mente che il padre, per mantenersi neutro ed educato, quella parte lì la chiamava “il fastidio” e quando faceva un vestito chiedeva all’uomo:
“il fastidio lo porta a sinistra o a destra o come capita?”
Il compito dello scultore è far vedere agli altri il fastidio di Gesù.
In questo paese montano dove fino a maggio è freddo e si va in giro a lungo con sciarpe e cappello, inizia l’arte del togliere i panneggi.
Non solo, lo scultore, dopo aver parlato con un rabbino, decide per la circoncisione sua, come fosse un ebreo o un arabo. Si prende qualche giorno dal lavoro e un blando anestetico e la novità del laser lo tengono in ospedale un solo pomeriggio.
Tolto il panneggio ci sono tutte croste che vanno levigate e soprattutto c’è la ricostruzione del fastidio. Per trovare spunti e un po’ di caldo, lo scultore parte per Napoli.
Il racconto di Napoli che Erri De Luca ci regala qui è da antologia e non toglieremo al lettore il piacere di leggere queste pagine senza sapere nulla.
La decisione è presa: il fastidio sarà fatto con un marmo non bianchissimo, come a dire: qui c’è stato l’intervento postumo di un artista.
“Completo la forma della natura al termine di non so quanti giorni. Mangio scatolette, non esco. Sono l’artigiano più lento della storia”.
Il lavoro è finito e noi usciamo fuori da un incanto. “La Natura Esposta” è anche un racconto ipnotico. Erotico (la seduzione della vivandiera). Teologico.
Dopo alcuni romanzi un poco piatti e monocordi torna, finalmente, un Erri De Luca in grande spolvero. Torna il suo rovello di chi siamo nel mondo, di cosa è l’arte e di cosa è la religione. Un gioiello.
La Natura Esposta
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