La ballata di Adam Henry
- Autore: Ian McEwan
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
Torna l’incredibile narratore Ian McEwan con un nuovo romanzo, in cui racconta di un ragazzo, un quasi diciottenne, che insieme a una donna, un giudice della Corte londinese, Fiona Maye, è protagonista di un’intrigante e commovente vicenda che coniuga giustizia, morale, affettività, amore, competenza giuridica, sentimenti personali che, mescolati all’interno del romanzo, ne decretano l’assoluta originalità e la profonda qualità umana.
Fiona è una cinquantenne, giudice dell’Alta Corte britannica, assegnata alla Sezione Famiglia. La sua professione, che svolge con accuratezza, dedizione, grande senso di responsabilità, l’ha condotta ad una certa notorietà mediatica, dal momento che ha dovuto affrontare temi molto spinosi: l’ultimo, il progetto di separazione di due gemelli siamesi, la sopravvivenza dell’uno dei quali era legata alla morte dell’altro.
A causa della sua professione totalizzante il rapporto con il marito Jack, professore universitario di lingue classiche, è entrato in crisi senza che lei se ne sia accorta: l’ultimatum del marito le giunge inaspettato proprio mentre viene raggiunta da un’urgente chiamata dal tribunale: un ragazzo di diciassette anni, colpito da una grave forma di leucemia, rifiuta la trasfusione di sangue che potrebbe salvare la sua vita in gravissimo pericolo, in quanto Testimone di Geova. I suoi genitori e lui stesso, fedeli seguaci della credenza religiosa, preferiscono la morte, secondo la volontà di Dio, all’infusione di “sangue impuro” che il protocollo medico impone.
Di fronte alla scelta, imporre per legge la trasfusione o seguire le convinzioni religiose del ragazzo, minore per soli tre mesi, Fiona decide di raggiungere il malato per parlargli ed ascoltarne le idee: sarà manipolato dai genitori, sarà libero e convinto delle sua insensate scelte?
L’incontro in ospedale con Adam, sofferente ma lucidissimo, ingenuo come un novello “Adamo”, fornisce alla Giudice un’immagine reale del ragazzo, molto più adulto della sua età, poeta e violinista in erba, dotato di una straordinaria sensibilità, attratto dalla personalità di Fiona, pur restando convinto testardamente delle idee che una comunità di anziani “testimoni” gli ha inculcato.
In realtà Adam morirebbe tra sofferenze terribili se non trasfuso, e questa verità medica inoppugnabile convince Fiona ad obbligare la medicina ufficiale a procedere secondo la necessità che la malattia impone. Nelle stesse ore però Jack, non riuscendo ad ottenere dalla moglie l’attenzione che il loro matrimonio in crisi profonda richiede, si allontana di casa.
Fiona si trova sola, nella casa deserta, a vivere la sua dolorosa scelta.
C’è un seguito alla storia che Ian McEwan racconta, nel quale avvengono molte cose, si dipanano molte situazioni e i personaggi si disegnano nelle loro più intime e minute pieghe psicologiche che non è giusto rivelare.
Il grande narratore inglese dà il suo meglio nelle pagine in cui le sentenze di Fiona, il suo stile immediato pur se prodotto di grande sapienza giuridica, rivelano una chiarezza di giudizio che denota una personalità forte e apparentemente solidissima, salvo vederla poi crollare di fronte ad una emozione inattesa che rischia di travolgerla.
“Tra i colleghi giudici, Fiona Maye era ammirata, anche in sua assenza, per la prosa fresca,quasi ironica, per non dire affabile, e per l’efficace concisione con cui riusciva a esporre una controversia. Qualcuno aveva sentito il presidente dell’Alta Corte di Giustizia in persona commentare confidenzialmente a tavola: ‘Divino distacco, diabolica perspicacia e una bellezza che non sfiorisce’...”
Ecco la distaccata Fiona, raffinata musicista, sempre troppo sicura di sé, trovarsi inspiegabilmente al centro di una debacle sentimentale, di una serie di inattese complicazioni emotive che mettono a durissima prova la tenuta dei suoi nervi: McEwan la accompagna, e noi lettori con lei, nel tunnel di una serie di decisioni e di comportamenti che raccontano la difficile gestione dei propri doveri professionali coniugata con le occorrenze di una vita privata di donna, moglie, persona, che rischia di perdere tutto quanto ha costruito.
La ballata di Adam Henry è un grande romanzo, sostenuto dalla scrittura nitida ed accurata, ma altrettanto diretta ed incisiva, di cui McEwan ci ha fornito molteplici prove nella sua straordinaria carriera di narratore.
La ballata di Adam Henry
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libro che mi è piaciuto ! ma anche il film che ho visto mi ha aiutato a leggere! la sua figura di donna giudice eccelente! ldedita al suo lavoro ! trascura la figura del marito! forse anche perche non c’erano figli!!adam era un po il figlio non avuto !l etica della morale è salvare una vita! in fatti la vitq è come l erba che cresce!