La bestia nera
- Autore: Elda Lanza
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2017
“La bestia nera” (Salani, 2017) è il settimo libro della giornalista, scrittrice, esperta di comunicazione, docente di Storia del costume e signora del giallo italiano Elda Lanza, che ha come protagonista l’avvocato Max Gilardi.
“Morte istantanea per un morso alla gola. Giugulare. Di un cane, presume”.
Durante una passeggiata con Dick, il suo cane di razza dobermann, Max Gilardi aveva sentito delle urla provenire dal pianterreno di un palazzo. Era la voce terrorizzata di una ragazza, la sedicenne Marta Izzo, la quale aveva appena assistito alla morte di un uomo,
“tale Pasquale Cuotolo di anni trentatré…”
azzannato da un cane nero simile a quello di Gilardi nel cortile sottostante. Inizialmente della feroce aggressione era stato incolpato Dick, fedele ombra di Gilardi da oltre dieci anni. Ma Dick era un cane vecchio e mansueto, invece “la bestia nera” che aveva ucciso Cuotolo, capo di una cooperativa di scaricatori del porto di Napoli, era sì un cane della stessa razza di quello di Max, ma addestrato a uccidere rispondendo a una parola d’ordine. Due mesi dopo, come ogni mattina, in tuta e zainetto con Dick al fianco, Max era andato a correre nel parco dalla parte di corso Principe Eugenio. Il solito giro, moderando il passo perché Dick non era più così vivace come un tempo. A un tratto l’avvocato aveva visto il suo cane allontanarsi, correre verso un prato. Quando Max aveva visto tornare Dick, quest’ultimo aveva il muso sporco di sangue. Max aveva attraversato il prato, aveva cercato oltre il vialetto tra i rovi su cui stavano spuntando le prime gemme. Scostando alcuni rami bassi, facendosi male, Gilardi aveva notato una bimba, di otto o dieci anni con i capelli biondi e fini sulla faccia.
“Scomposta, come se fosse caduta all’indietro, con i calzoncini corti e la maglietta strappata. Un enorme squarcio sul collo. Molto sangue sull’erba e sui sassi intorno. Un morso pensò Gilardi. Ancora un morso: com’era possibile?”.
Il perspicace avvocato era certo che c’era in giro una mente criminale che lo voleva morto con qualunque mezzo che si accompagnava a una “bestia nera” addestrata per uccidere.
“La ragione non la so, ma ora sono sicuro che quella bestia nera ora cerca me”.
Elda Lanza, nota al grande pubblico come prima presentatrice della televisione italiana, in queste pagine scritte con la sua consueta sagacia e ironia, indaga il cuore nero degli uomini, quel “lato oscuro”, tetro, che alberga nell’animo umano. In questo romanzo tanto tenebroso quanto avvincente, lettura perfetta per l’estate che sta spalancando le sue porte, la descrizione di alcuni scorci partenopei con il mare protagonista sullo sfondo, fa da contrasto alle vicende narrate.
“Il cielo diventava sempre più sbiadito, la luce più fredda come se si lasciasse l’azzurro alle spalle. Là c’era il mare. Dall’alto lo vedeva agitarsi come un grosso animale che si muovesse scomposto, dal fondo. Una massa scura e cupa, senza brividi. Al largo stava arrivando una nave, verso riva le barche dei pescatori”.
Ricordiamo infine che Elda Lanza è stata nominata nel 2014 dall’allora Presidente Giorgio Napolitano, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per meriti civili e culturali.
“Una grande emozione, naturalmente. È un riconoscimento che premia un’intera vita. Che impegna il passato, ma anche il futuro”
ci rivelò in una breve intervista la giornalista/scrittrice riferendosi alla prestigiosa onorificenza, la quale dichiarò:
“La memoria è un valore da proteggere, da difendere. Considero un errore confonderla con la nostalgia”.
Parole da condividere, quelle della splendida novantatreenne, in un giorno importante come quello di oggi, 2 giugno, dedicato alla Festa della Repubblica Italiana.
La bestia nera
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