La casa degli spiriti letto da Valentina Carnelutti
- Autore: Isabel Allende
- Anno di pubblicazione: 2012
“Barrabàs arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia”.
Valentina Carnelutti dà voce al realismo magico del romanzo capolavoro di Isabel Allende, "La casa degli spiriti", redatto nel 1982 e pubblicato per la prima volta in Italia da Feltrinelli nel 1983.
Trama del libro
Cile, ultimi anni del XIX Secolo. Clara nata nella “grande casa a tre cortili” dei genitori, Severo del Valle, il padre ateo e massone con ambizioni politiche, e la madre Nivea, che “leggeva molto”. Lettura e scrittura, cose importanti e banalità che la bambina annotava con passione “senza sospettare che, cinquant’anni dopo” sua nipote Alba avrebbe usato quei quaderni di scuola di venti pagine scritti con una delicata calligrafia infantile “per riscattare la memoria del passato”. Quanto passato e quanta memoria di un intero clan e di un intero Paese nella saga dei Treuba, iniziando dal patriarca Esteban sposo di Clara, da Ferula sorella di Esteban che avrebbe sacrificato la propria vita per la famiglia, Blanca figlia di Esteban e Clara innamorata fin dall’infanzia del figlio dell’amministratore della tenuta Pedro Terzo Garcia e infine Alba che dovrà affrontare l’atroce dittatura del Generale Pinochet. Sullo sfondo la grande proprietà alle Tre Marie dove si animano le passioni, i drammi e i desideri dei singoli personaggi e dove Clara “aveva trovato la sua missione nel mondo”.
La casa de los espiritus (titolo originale del volume) è il primo romanzo della Allende con la dedica “a mia madre, a mia nonna e alle altre straordinarie donne di questa storia”. Nel libro che aveva svelato al mondo il talento letterario dell’autrice, vengono raccontate attraverso quasi un secolo, le alterne vicende di un paese, il Cile, tra dolore, violenze, prevaricazione, dittatura e tensioni sociali. È il Sudamerica, terra carica di contraddizioni e suggestioni già evocata da Gabriel Garcia Marquez in Cent’anni di solitudine, dove Macondo diviene, come alle Tre Marie, un luogo dell’anima, ancestrale.
Il romanzo è costantemente illuminato da straordinarie figure femminili a volte eteree, spesso bellissime, come Rosa, la sorella maggiore di Clara “dalla strana bellezza”, certamente volitive, passionali e coraggiose. Sono loro il motore dell’intera storia, dove la vita quotidiana assume molti aspetti tra credenze popolari, religiose, esoterismo e mistero.
Con la sua voce melodiosa, delicata e sincera, Valentina Carnelutti sa porre l’accento sulla splendida personalità della magica Clara che è capace di “muovere oggetti senza toccarli” e sulla sua chiaroveggenza (“conosceva il significato dei sogni” e “annunciava le scosse di terremoto con qualche anticipo”). Soprannaturale e reale, fantasia e realtà sono sempre stati i temi dominanti delle opere della Allende, la cui vita privata è stata segnata da gravi perdite. L’autrice, però, non si è mai voluta arrendere, scoprendo nell’esercizio costante della scrittura un modo per andare avanti, per esorcizzare il dolore e per preservare la memoria. Una semplice e grande lezione di vita regalata ai suoi tanti lettori da Isabel che inizia a scrivere ciascun libro sempre l’8 di gennaio e il cui poeta preferito non può che essere Pablo Neruda.
“Ma quante volte vive l’uomo? Vive mille anni o uno solo? Vive una settimana o più secoli? Per quanto tempo muore l’uomo? Che vuol dire per sempre?”.
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