La lettera d’amore
- Autore: Lucinda Riley
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2018
“La lettera d’amore” (Giunti 2018, titolo originale The Love Letter, traduzione di Leonardo Taiuti) è il nuovo romanzo di Lucinda Riley, scrittrice irlandese che vive tra il Norfolk e il Sud della Francia con il marito e i quattro figli. I suoi libri sono dei bestseller internazionali che hanno venduto 7 milioni di copie nel mondo e sono tradotti in 30 Paesi.
Sir James Harrison, ritenuto da molti il più grande attore della sua generazione, si è spento ieri nella sua casa di Londra, circondato dall’affetto dei cari. Aveva novantacinque anni. La settimana prossima avrà luogo il funerale privato, seguito da una commemorazione che si terrà a Londra a gennaio.
Londra, 5 gennaio 1996. Joanna Haslam giovane reporter del Morning Mail, uno dei quotidiani più venduti del Paese, si trovava a Covent Garden, all’Actors’ Church dove alle 10 avrebbe avuto inizio la commemorazione di sir James Harrison. Inviata all’ultimo momento da Alec, il caporedattore della cronaca a questo importante evento allo scopo di scrivere un articolo, Joanna nonostante amasse il suo lavoro, proprio quella mattina si era chiesta sul serio perché facesse quel mestiere iniziato dalla gavetta.
Forse i dubbi della giovane derivavano dal fatto che da pochi giorni era stata lasciata da Matthew, il suo ormai ex fidanzato, per un’altra donna. Cose che capitano, certo, però la ferita era troppo recente, perché fosse già rimarginata.
Fino a quel momento, nei pochi giorni di un nuovo anno tanto promettente, Joanna non si era mai sentita così abbandonata, gettata via; era come se l’avessero scaraventata giù dall’Empire State Building. E senza preavviso.
Alla Actors’ Church, alla sinistra di Joanna era seduta una donna anziana, anzi “una vecchietta strampalata che vive in una stanza piena di scatole”, vestita interamente di nero. L’anziana donna in gramaglie si era sentita poco bene dopo aver scorto un uomo attempato sulla sedia a rotelle, perciò Rose, così si chiamava, era stata accompagnata presso la sua dimora in Marylebone High Street dalla cortese reporter. Alcuni giorni dopo Joanna aveva ricevuto un biglietto da Rose, dove le chiedeva di andarla a trovare al più presto.
Non mi resta molto tempo... Ti avverto, è pericoloso... Se quando verrai non dovessi esserci più...
Allegati al biglietto c’erano un opuscolo e una vecchia lettera d’amore. Sempre più incuriosita da quello che si annunciava come un vero e autentico mistero, la giornalista si era di nuovo recata in Marylebone High Street. Grande era stata la sorpresa di Joanna nell’apprendere da una vicina che Rose era morta e la sua abitazione era stata svuotata del tutto. “C’era la possibilità che Rose fosse stata uccisa”.
Lucinda Riley ha abituato i suoi affezionati lettori a storie appassionanti ricche di personaggi ben caratterizzati. Questa volta ai consueti ingredienti la talentuosa scrittrice, che ha pubblicato il suo primo romanzo a 24 anni, aggiunge una buona dose di suspense. Ed è anche per questo che il volume, bestseller in Germania e in Norvegia, si legge tutto d’un fiato.
Vivo nella menzogna e questa menzogna durerà per l’eternità.
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mi é piaciuto e molto. Un libro che mi ha lasciato con il fiato sospeso fino alla fine.
Lo consiglio.
Nel mese di luglio ho letto La lettera d’amore, di Lucinda Riley (Giunti, 2018, trad. Leonardo Taiuti) un romanzo che, nonostante il titolo ingannevole, non è affatto rosa, a meno che casi di stato e sparatorie non vengano considerati come tali.
Joanna è una giornalista. Quando il direttore del giornale per cui lavora la manda alla commemorazione per la morte di un famoso attore, Sir James Harrison, la ragazza conosce un’anziana signora Rose, che poi accompagnerà a casa. L’abitazione è piena di scatoloni, e Rose sembra terrorizzata dal mondo esterno. Quando, dopo pochi giorni, Joanna riceve da lei una antica lettera d’amore e un biglietto, non sa cosa fare: l’anziana è ormai morta, e gli scatoloni sono spariti. Dopo aver raggiunto la casa della signora, Joanna si rende conto che la morte potrebbe non essere stata del tutto naturale, e quando qualcuno si intromette nella sua casa ne ha la conferma: si è immischiata in qualcosa di grosso, in grado di mettere in pericolo la sua stessa vita.
Ho detestato Ian Simpson, un uomo senza scrupoli che per soldi farebbe di tutto e per ottenere ciò che vuole sarebbe in grado di uccidere. È un essere odioso e ripugnante.
E, se Ian è stato in grado di farsi odiare sin dal primo capitolo in cui è comparso, ho dovuto aspettare la fine del libro per rendermi conto di quale fosse il personaggio che ho preferito: Simon, il migliore amico di Joanna.
Durante la storia ci sono stati attimi in cui non l’ho affatto apprezzato, ma alla fine mi sono ricreduta. È un ragazzo gentile e dolce, conosce Joanna da quando i due sono piccoli e sono sempre stati molto legati. Per proteggerla sarebbe disposto a tutto, anche se si trattasse di doverle mentire spudoratamente
L’insegnamento che questo romanzo mi ha offerto è racchiuso in queste poche parole:
Riflettendoci, seppur non pensandoci, in molti lo facciamo. A volte infatti non abbiamo paura di una determinata cosa, ma la temiamo solo perchè è "nuova", e non sappiamo come affrontarla, per cui preferiamo continuare a fare qualcosa che non ci piace piuttosto che dover sperimentare qualcosa che non conosciamo.
Consiglio vivamente questo romanzo dalla trama particolarmente intricata, ricca di colpi di scena e sconvolgenti rivelazioni nei momenti più inattesi.