La montagna delle Tre Grotte
- Autore: Per Olov Enquist
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2004
Un essere umano può diventare grande in tre settimane? La risposta più scontata e forse la più semplice a questa domanda è che non è naturalmente possibile. La vita invece ci riserva strane sorprese e tra le tante esperienze che viviamo ce ne sono alcune talmente significative, formative ed emozionanti che sono in grado di accelerare rapidamente la crescita interiore di una persona,rendendola molto più matura della sua età anagrafica.
La montagna delle Tre Grotte di Per Olov Enquist è un libro che ha rappresentato il debutto come autore per ragazzi del grande scrittore svedese, noto e tradotto in tanti paesi del mondo per i suoi romanzi soprattutto quelli di carattere storico e autobiografico tra i quali Il libro di Blanche e Marie,Il medico di corte o "Un’altra vita" solo per citarne alcuni.
Enquist racconta una storia vera e autobiografia anche in questo testo, una spassosa, poetica emozionante avventura vissuta in prima persona dall’autore con i suoi quattro nipotini accompagnati da un cane con risvolti in parte drammatici, ma davvero deliziosa. Tutto nasce da una bambina Mina Gilbertsson, che ha sei anni i capelli e gli occhi verdi, graziosa, intelligente e piena di fantasia, che fa da un po’ di tempo strani sogni, anzi degli incubi e che non trova sostegno e comprensione negli adulti. I suoi genitori e suo padre Anders in particolare, non credono alle sue parole quando li sveglia la mattina presto di una domenica dicendo di essere stata morsa sul sedere da un coccodrillo e di sentire un forte dolore, perché il morso c’è stato davvero, non è stato un brutto sogno. La piccola è convinta che sia stato il coccodrillo che ha visto cucito su una maglietta del papà. Sua sorella, Moa, ha soli quattro anni ed è quindi troppo piccola per poterla capire e aiutarla a risolvere il suo problema. Ci sarebbe lo zio Mats, il padre dei suoi due cuginetti Cecilia, detta Ia e Marcus ai quali è molto legata, al quale Mina telefona in seguito, ma anche lui non le dà retta e non le crede, dicendo che è troppo presto, è domenica e ha bisogno di dormire.
La sua gatta Coccola non può certamente farlo, a lei interessa soltanto mangiare. L’unica sua possibilità è rappresentata da suo nonno materno che secondo la bambina è diverso dalle altre persone che conosce, comprese quelle della sua famiglia, lui come dice sempre "cerca di capire" quando ha da fare o semplicemente non vuole essere lasciato in pace come fanno la maggior parte degli adulti, perché non avendo "un vero e proprio lavoro", in quanto scrive libri, ha tempo per pensare e farsi venire delle idee brillanti e da dedicare agli altri per aiutarli e per ascoltarli.
La sottile ironia di Enquist, anche se rispecchia probabilmente il reale pensiero a quel tempo della nipotina, è evidente e strappa un sorriso facendo riflettere sulla concezione che ancora oggi ha la società della professione dello scrittore. Il nonno viene descritto come un uomo bello, molto alto, sempre gentile con i bambini che preferisce di gran lunga agli adulti, dai quali non si sente capito. Vive in una bella casetta con un giardino insieme alla sua seconda moglie Gunilla Thorgren, che ha nove anni meno di lui, ma che non è però la nonna di Mina e degli altri cuginetti di lei, è una femminista, un carattere deciso e forte personalità, ma è anche intelligente, comprensiva, buona, generosa e tratta i nipotini di lui come se fossero anche i suoi. Insieme a loro vive anche Mischa, un bell’esemplare bianca e nera femmina di husky siberiano, che ha diciassette anni, ma che è ancora forte e coraggiosa.
Il nonno elabora un piano segreto senza rivelare nulla ai genitori di Mina e Moa e a quelli di Ia e Marcus con la scusa di portarli fuori per qualche giorno per una breve vacanza che coinvolgerà grazie ala collaborazione di Gunilla in una fantastica spedizione con un carattere fortemente formativo, pensata principalmente per Mina, ma utile anche agli altri bambini coinvolti. Compiono così inizialmente un lungo viaggio in macchina dal nord della Svezia facendo prima tappa a Västerås,nella parte cento orientale del paese, dove si trova un allevamento di cani nel quale Mina può scegliere un "cane benefattore" che il nonno acquista per la nipotina dicendole che il cucciolo servirà a proteggerla. Mina sceglie una cagnolina di nome Elsa che li accompagnerà, almeno in parte, nell’avventura.
L’altra parte del viaggio è in direzione della contea del Värmland, nella parte sud occidentale, dove il nonno e Gunilla possiedono una bella casa in prossimità di un lago. Partirà da laggiù una vera e propria spedizione in montagna con tanto di attrezzatura, rifornimenti di viveri e bevande, allestimento di un campo di base come i veri esploratori e scalatori in direzione della cosiddetta "Montagna delle Tre Grotte". Un luogo misterioso e pericoloso che coinvolgerà il nonno con tutti suoi quattro nipotini e Mischa con vari risvolti anche drammatici, ma che lascerà per sempre il segno nelle loro vite. Incontreranno dei pericolosi cacciatori di frodo, un orso e dei lupi e impareranno cosa vuol dire affrontare pericoli veri e a doversi districare nelle situazioni più difficili senza i supporti tecnologici come i cellulari che in certe zone non ricevono. Questa esperienza forgerà il loro carattere rendendoli più maturi di tanti adulti.
Chi scrive non svela il finale di un piccolo libro che solo apparentemente è riservato ai bambini più grandi delle scuole elementari e delle medie, perché coinvolge, appassiona, emoziona e strappa anche qualche lacrima agli adulti più sensibili.
La montagna delle Tre Grotte pubblicato in Svezia nel 2003 con il titolo originale "De tre grottornas berg" e in Italia tradotto da Laura Cangemi e con le illustrazioni di Leonard Erlbruch nel 2004 da Feltrinelli Kids nella collana "Il gatto nero" rappresenta un esempio di mirabile di letteratura per ragazzi dove si sorride e si impara molto come quando l’autore che un tempo i tedeschi erano cattivi e avevano bombardato molti posti durante la guerra, ma che oggi i tedeschi sono diventati femministi e buoni, perché hanno comprato un suo libro ed egli ha fatto tanti soldi potendo così aiutare i suoi nipotini. Inoltre fa riflettere quando insegna al piccolo Marcus ad "argomentare" le sue tesi che sembrano un po’ fantasiose per evitare di litigare con sua sorella Ia che lo critica e lo prende in giro o ancora quando viene citata la frase "le donne possono" nelle situazioni nelle quali bisogna farsi coraggio e assumersi delle responsabilità.
Per Olov Enquist nato nel piccolo paese di Hjoggböle, nei pressi di Skellefteå nella contea del Västernorrland, nell’estremo nord della Svezia nel 1934, è uno dei grandi nomi della letteratura contemporanea mondiale. In questo mostra ancora una volta tutta la sua bravura condensando in poche pagine mistero, emozione, spiritualità come quando fa riferimento alle preghiere che insegna ai bambini, pur avendo rivelato nel suo ultimo romanzo fino a oggi pubblicato "Il libro delle parabole", di aver ricevuto da piccolo un’educazione cristiana, ma non di non essere attualmente praticante, il tutto unito dai valore della lealtà,dell’amicizia,del rispetto e dell’altruismo.
Un libro davvero molto bello che sa commuovere e divertire con grande poesia e fantasia, ma essendo una storia vera con uno sguardo sempre attento alla realtà del nostro tempo e per questo ancora più prezioso.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La montagna delle Tre Grotte
Lascia il tuo commento