La neve in fondo al mare
- Autore: Matteo Bussola
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
La neve in fondo al mare (Einaudi, 2024), il nuovo libro di Matteo Bussola, scrittore, illustratore e fumettista di grande successo, è la storia toccante e dolorosa di un padre alle prese con la malattia psichica del figlio adolescente.
Nei brevi capitoli di quello che risulterà essere il diario tenuto sul figlio Tommy durante la degenza in ospedale, si alternano semplici episodi, di vita apparentemente normale, a partire dalla nascita del primogenito, e il racconto della lotta dolorosa e solitaria che si svolge nella camera del reparto di neuropsichiatria infantile, dove padre e figlio vivono, ciascuno, il proprio inferno quotidiano.
Il primo, perché non può fare a meno di cercare di capire quando e perché tutto è cominciato, come comportarsi, come poter dare un aiuto; il secondo, con il suo grido di dolore, incompreso e inascoltato, che si è trasformato in anoressia – per altri può essere bulimia o autolesionismo, dipendenza da farmaci o tentativi di suicidio…
Con loro, infatti, ci sono altri giovani pazienti accompagnati dai genitori che li controllano a vista: Eva e sua madre Amelia, Marika e il padre manager Franco, Nicholas con la madre Elena, Giacomo e la madre Giulia. Adulti via via rassegnati, arrabbiati, delusi, insicuri, rancorosi, stanchi, inadeguati:
“Siamo ricoverati in due non perché lui sia il figlio malato e io il genitore che non può abbandonarlo, ma perché questa cosa sta divorando entrambi. Siamo ricoverati insieme, perché ciò che consuma la sua carne consuma pure la mia. Alla stregua di Franco, che sente sulle sue braccia i tagli della figlia, anche se non lo ammetterebbe, o di Elena, che assorbe la rabbia atavica di Nicholas come una spugna che filtra acqua inquinata, o ancora di Amelia, che porta il peso di Eva sulle proprie spalle, sulle propria schiena, nel proprio respiro.
Io con mio figlio condivido invece una progressiva sottrazione”.
L’inferno, nelle sue tante forme, che lo possiamo immaginare o meno, esiste.
È questa la prima lezione di un racconto delicato, ma carico di afflizione dovuta alle incomprensioni, ai tentativi falliti di riparazione, ai piccoli, difficili avvicinamenti, cui seguono separazioni e distanze apparentemente incolmabili fra genitori e figli: una “tempesta di oscurità” che può colpire qualsiasi famiglia; un dolore senza scampo, se non quello dell’autodistruzione, spesso a lungo insospettata e difficilmente capita anche dai familiari più vicini.
Come può, allora, un genitore, dare un senso alla grave malattia mentale di un figlio?
Come riuscire ad affrontare le sfide legate alla sua cura, nonostante la tentazione di colpevolizzarsi o quella di cercare un alibi, quando persino tutto l’amore di cui ci si crede capaci non basta?
In questo libro traboccante di dolore, ma anche di speranza, con precisione e coraggio, Matteo Bussola invoca il diritto di un figlio a essere solo se stesso, perché forse, alla fine, spesso i fragili sono proprio gli adulti:
“Noi che ci ostiniamo a sognare gli uomini o le donne che diventerete, o a rimpiangere i bambini e le bambine che eravate, senza mai vedere davvero il ragazzo o la ragazza che abbiamo davanti. Noi che viviamo sbilanciati nel passato, o più spesso nel futuro, pur di lenire la sofferenza del presente. Noi che cerchiamo di proteggere ciò che sarete, nell’ossessione di pianificare il vostro domani, invece di sederci accanto a voi ad abbracciare ciò che siete”.
La neve in fondo al mare
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