La regina ribelle
- Autore: Elizabeth Chadwick
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2018
“La regina ribelle” (Tre60 2018, titolo originale "The Summer Queen", traduzione di Ilaria Katerinov) di Elizabeth Chadwick è un romanzo storico che ha per protagonista Eleonora d’Aquitania (Bordeaux, 1122 – Fontevrault, 1°aprile 1204). Eleonora era duchessa d’Aquitania e Guascogna e contessa di Poitiers, dal 1137 alla sua morte, Regina consorte di Francia dal 1137 al 1152 di Luigi VII e poi d’Inghilterra dal 1154 al 1189 avendo sposato Enrico II, di undici anni più giovane.
Tu sei la mia erede, Alienor; devi comportarti come si addice alla figlia del duca d’Aquitania, non come una bambina capricciosa.
La ragazzina aveva tredici anni, uno in più dell’età del consenso, e si considerava adulta, benché sentisse ancora il bisogno della sicurezza, che le davano l’amore e la presenza del padre. Quest’ultimo, prima di partire in pellegrinaggio verso il Santuario di San Giacomo aveva stabilito che sarebbe stata la figlia più grande a governare l’Aquitania. Infatti “i nostri vassalli ti hanno giurato fedeltà come mio successore e tu devi onorare la loro fiducia”.
Guglielmo osservava sua figlia Alienor, che stava rapidamente diventando una donna. Nell’ultimo anno era cresciuta di statura e le era spuntato un accenno di curve sul seno e sui fianchi.
Era davvero graziosa; guardarla era una sofferenza. Era ancora troppo giovane per quello che stava per succedere. Che Dio li aiutasse tutti.
L’Aquitania, regione della Francia sud-occidentale, dalla posizione strategica, baciata dal sole e dalla fertilità della sua terra, vide crescere Eleonora, figlia primogenita di Guglielmo X il Tolosano Duca di Aquitania, Duca di Guascogna e Conte di Poitiers e della sua prima moglie, Aénor di Châtellerault, battezzata Alienor che in lingua d’Oc significa “l’altra Aénor” (poi francesizzato in lingua d’oil in Eléanor). Eleonora aveva ricevuto la classica educazione di una giovane nobile del suo tempo, perché allevata alla corte d’Aquitania, una delle più raffinate del XII Secolo, che, grazie a suo nonno Guglielmo IX il Trovatore, alla fine del secolo precedente aveva visto nascere l’estetica dell’amor cortese. La giovinetta aveva imparato musica, matematica, a leggere e scrivere in latino, e la letteratura dell’epoca, inoltre aveva appreso a cavalcare e a cacciare. Eleonora, dal sublime intuito e dalla grande intraprendenza, visse in un’epoca di rinascita delle lettere, delle arti e della cultura, e fu anche una mecenate dei trovatori nella sua fastosa corte aquitana.
L’autrice restituisce perfettamente al lettore la poliedrica personalità della “regina ribelle”, (partecipò anche alla II Crociata) antesignana e anticipatrice, animata da un’immensa ambizione che non ebbe mai paura di sfoggiare come una dote insieme con la sua leggendaria bellezza. In un periodo storico nel quale le donne di qualsiasi ceto sociale erano condannate al silenzio e all’ubbidienza, la due volte regina Alienor, lanciò il proprio guanto di sfida, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Non stupisce quindi che Alienor sia annoverata tra le regine più famose della storia dell’Occidente e oggetto di numerose biografie, testi teatrali e romanzi storici. Sono trascorsi più di otto secoli dalla sua morte, nonostante ciò la duchessa d’Aquitania esercita ancora un fascino magnetico che continua ad attirare ogni nuova generazione. È il simbolo della sua straordinaria modernità. Le spoglie mortali di Eleonora d’Aquitania, che brillò di luce propria negli anni bui del Medioevo, riposano all’interno dell’abbazia di Fontevrault, monastero dove aveva preso il velo nel 1202.
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