La religione dell’uomo
- Autore: Rabindranath Tagore
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2023
Rabindranath Tagore, indiano, è stato il primo poeta Premio Nobel della Letteratura non europeo, nel 1913. Questo fatto ha rotto l’eurocentrismo e la supposta superiorità occidentale rispetto al resto del mondo.
Egli era molto amato da William Butler Yeats, irlandese, altro Nobel per la letteratura, e da Ezra Pound, americano. Ciò attesta la fratellanza spirituale fra tutti gli uomini, nel rispetto delle specificità culturali che dovrebbero incontrarsi in una sintesi superiore, non combattersi.
È questa la tematica di Tagore, artista, musicista, filosofo, insegnante, mistico, nel suo bel saggio La religione dell’uomo (SE, pp.182, 2007), tradotto da Roberto Rossi Testa.
Nell’era tecnologica delle macchine abbiamo una grande fame di spiritualità. Quest’ultima è la capacità di guardare dentro di noi per riscoprire interiormente quei valori universali ed eterni di ogni civiltà, racchiusi nella coscienza individuale e cosmica, di natura divina trascendente, che sostiene sia l’umano che la natura, di cui siamo parte.
Il poeta ha parole inequivocabili in merito al bisogno essenziale:
Oggi, come mai nella nostra storia, è necessario l’aiuto di un potere spirituale. Ed io credo che sicuramente una tale risorsa verrà scoperta nelle segrete profondità del nostro essere. Ci saranno dei pionieri che assumeranno su di sé questa impresa e le sofferenze che essa comporta; e in questa maniera apriranno la via a quel più elevato modo di vivere in cui risiede la nostra salvezza.
Il brano è accostabile alla sentenza di Cristo:
"Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che viene dalla bocca di Dio" (Matteo 4,3-6).
E nel Vangelo di Giovanni è scritto “Voi siete dei” (Gv 10,34).
La religione dell’uomo non è imposizione di un solo credo, chiarisce lo scrittore, questo sarebbe imperialismo. Proprio come è imperialismo il dominio del denaro. La società del futuro verrà da individualità.
"Fuori mercato rispetto alla consuetudine sociale che attacca a ogni uomo un cartellino col prezzo”.
La mercificazione, dunque lo sfruttamento, ha fatto dell’India, ricca di risorse materiali e di una immensa cultura millenaria, uno dei paesi più poveri. Tagore e Gandhicollaborarono per operare una rivoluzione pacifica e affrancarsi dal dominio inglese. Sono esempi di spiriti illuminati al servizio del bene comune, anticipatori di un tempo che verrà.
Dobbiamo sperare e crederci, operare perché avvenga.
Nell’ambito cristiano preghiamo ripetendo “Venga il tuo regno”, ma la fede nel regno è spenta. In Tagore è stata vivissima, tanto più che il poeta identificava la religione con la poesia.
Anche nella tradizione greca le Muse erano dee. Il monte Elicona è dentro di noi, come il Signore con cui il Nostro ha sempre dialogato.
L’insegnamento nell’ “ashram” da lui fondato, a Shantiniketan, si basava sul metodo socratico, maieutico, ossia nel fare in modo che dal fanciullo stesso fuoriuscisse spontaneamente la conoscenza, i suoi principi portanti; conoscenza non basata su nozioni da memorizzare, ma da un’effettiva comprensione coscienziale autonoma, come la levatrice tira fuori il neonato dal grembo della madre.
La sua è religione unificante, elemento di dignità.
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