La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura
- Autore: Annalena Benini
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2018
“Perché scrivo? Scrivo perché non posso non scrivere. Alla domanda sullo scopo risposta sulla causa. E non può essercene altra". M. Cvetaeva
Cosa spinge a scrivere racconti, della vita degli altri, di se stessi o di una storia che preme in testa per essere raccontata? La passione per la scrittura è una vocazione e se lo è come si manifesta e cosa comporta. Il perché si scrive, una domanda importante, viene rivolta a chi è scrittore per scelta di vita. Annalena Benini la indirizzerà a dieci tra i più noti scrittori italiani, Sandro Veronesi, Michele Mari, Valeria Parrella, Domenico Starnone, Francesco Piccolo, Patrizia Cavalli, Edoardo Albinati, Melania Mazzucco, Alessandro Piperno, Walter Siti, raccogliendo le loro conversazioni sul tema nel suo La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura (Rizzoli, 2018).
Ferrarese, laureata in Legge, scrive di libri e di costume sul Foglio da molti anni. In questo suo libro l’autrice partendo da alcune note personali che l’hanno indirizzata alla scrittura, annota che la vocazione per lo scrivere, l’inclinazione, quasi una chiamata, potrebbe essere una risposta, ma non deve essere considerata scontata. Ricorda, infatti, la vita malinconica e di stenti della grande poetessa russa Cvetaeva, la cui ossessione era proprio scrivere, come lo era per Virginia Woolf, come lo è per Alice Munro, la scrittrice canadese vincitrice del Premio Nobel, che di notte dopo aver messo a letto le figlie allora piccole, obbediva al padrone della sua vita.
Nel suo libro La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura riporta le narrazioni di coloro che scrivono, dei libri a loro più cari e sembra che all’unisono conducano noi lettori all’idea dell’attitudine, per cui lo scrivere è un mestiere che non li abbandonerà fino all’ultimo dei loro giorni.
Come afferma lo scrittore Starnone, in ogni libro che si scrive si apre una porta verso un altro libro.
La storia di una vocazione è allora anche la storia di una immensa libertà interiore che rende la vita sua schiava, ma felice di esserlo.
Per Veronesi lo scrivere è vitale per movimentare il dolore che ha dentro: il suo demone è la discontinuità, nell’aspetto, nella scrittura, nella vita. Se fosse Samuel Beckett, il più bravo di tutti, alla domanda avrebbe risposto nello stesso modo, perché so fare solo quello. Per Walter Siti la scrittura è la storia del suo coraggio.
Ho sempre pensato che i libri che scrivevo servissero per salire in superficie le cose del mio inconscio…
Michele Mari lo è diventato per le letture in famiglia, nella sua una famiglia così poco famiglia, per la sua difficile infanzia, che gli ha fatto cercare un mondo alternativo divenuto nel tempo elettivo. A Francesco Piccolo scrivere lo ha aiutato a trovare la sua unicità e non sentirsi una persona spezzata. Edoardo Albinati, diviso tra disperazione e gioia di scrivere, è convinto che non esista la carriera di scrittore e che si deve scrivere con il dovuto rispetto alla letteratura. Per Piperno scrivere è confessare ciò che si pensa, debolezze e ossessioni.
La vocazione alla scrittura rimane quindi immutata nel tempo, se un libro nasca sulle macerie di un altro, o da una sconfitta. Anche il fallimento per colui che scrive può divenire un’ossessione, con lo sconforto che ne deriva e il senso di incapacità come accadde a Virginia Woolf. È una possessione, sostiene la nostra poetessa Patrizia Cavalli, perché tutto nasce da qualcosa di fisico che si ha nell’anima. La concentrazione e l’ossessione della scrittura comporta un livello estremo nel distaccarsi da tutto, quello di abbandonare la vita e una volta posseduto, concedersi alle parole.
Un importante e incantevole libro è La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura nel quale affiorano straordinari ritratti dei nostri scrittori più noti, uomini e donne che fin fa piccoli amavano la lettura dei libri, leggere storie per poi esserne protagonisti. E alla fine per quanto posseduti dal dono delle parole, tutti comunque hanno saputo trovare spazio per la loro vita normale, nelle relazioni quotidiane, con gli impegni di lavoro, i figli, la famiglia.
La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura
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