La scuola non serve a niente
- Autore: Andrea Bajani
- Genere: Scuola
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2014
"La scuola italiana è lo specchio di un paese di separati in casa: insegnanti da un lato, ragazzi dall’altro." (quarta di copertina)
Per una volta scrivo una recensione partendo dal fondo del volume e quindi dalla "Bibliografia essenziale". Già il termine "essenziale" mi colpisce, come pure mi colpisce positivamente il fatto che il libro più "antico" sia un testo di Hannah Arendt del 1999.
Gli altri riferimenti sono ad autori molto recenti e a pubblicazioni di diverse case editrici risalenti al 2008, 2011, 2013... Non manca neanche Michele Serra con il godibile caso letterario de "Gli sdraiati", che probabilmente non sarebbe elencato in una bibliografia di tipo tradizionale.
Andrea Bajani, autore della bella raccolta di racconti "La vita non è in ordine alfabetico", è un giovane autore, esperto di scuola e ragazzi per aver compiuto molteplici esperienze con gli adolescenti, in viaggi d’istruzione (suo il libro "Domani niente scuola"), conferenze, giornate e dibattiti nelle diverse realtà scolastiche italiane.
Nel breve saggio (poco più di cento pagine) "La scuola non serve a niente", Bajani esamina la situazione attuale della scuola italiana occupandosi quasi esclusivamente delle persone, i "separati in casa" cioè ragazzi e docenti.
Con i ragazzi è solito fare un gioco: inventare parole bislacche che facciano pensare.
E così sono apparsi Svivere, Monetica, Demolitica, Ludovita e soprattutto Rinuncianesimo, coniato da una quindicenne torinese per rispecchiare il vuoto del nostro sistema scolastico,
"Se siamo sinceri lo sappiamo tutti, solo che qualcuno si vergogna a dirlo: la scuola non serve a niente."
Sulla base di questa frase provocatoria, Bajani ci conduce all’idea che la scuola non debba servire. Altro è il suo compito: essere "una comunità di persone che cercano gli occhi di un maestro, e il cui stare insieme è il senso del loro andare a scuola".
"Per questo ho raccontato la storia di un terremoto vissuto a scuola da un’insegnante di italiano insicura del da farsi. C’era quella frase, dentro quella storia - "State tutti insieme!" - che era l’unica risposta che sapevo dare. E c’erano gli occhi con cui i bambini la guardavano, stretti gli uni agli altri, mentre il mondo tutto intorno tremava."
Mi sono ritrovata a pensare alla prova di evacuazione di due anni fa, a poche settimane dal terremoto dell’Emilia Romagna, in cui mi sono venuti i brividi e la mia voce era spezzata dall’emozione. Anche dei bambini di scuola primaria, in quel momento, erano particolarmente composti e silenziosi, perché l’esercitazione non era "casuale" ma rispecchiava le tante possibilità di vita del nostro paese.
Il testo riporta infine una serie di interessanti articoli di giornale di Recalcati, Lodoli ed altri autori a commento della stessa tematica e qualche pagina contenente dati statistici, aggiornamenti ministeriali ed altre "amenità" burocratiche.
La scuola non serve a niente
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