La vedova innamorata
- Autore: Virgjil Muçi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2021
Il racconto si apre con il ritrovamento di un cadavere in una stanza di hotel a Tirana. Il corpo è quello di Maria Luisa, una turista italiana che si è recata in Albania, con un gruppo di primi selezionati forestieri che visitano il Paese. Siamo a fine anni ’80, in pieno regime dittatoriale. Come da prassi, si aprono le indagini, anche se tutti sono convinti che la morte della signora sia accidentale. Gli inquirenti convocano i vari testimoni, tra cui Ilir, la guida turistica che ha avuto modo di conoscere da vicino la donna. Inaspettatamente l’uomo si rivela un testimone di fondamentale importanza. Maria Luisa non è una semplice turista. La donna è arrivata in Albania con uno scopo ben preciso: ritrovare una persona persa di vista circa quarant’anni prima. Questo è il motivo per cui individua in Ilir il giovane che pensa possa aiutarla. Così, la guida diventa il suo confidente e si rende conto che Maria Luisa, oltre che portare con sé la sua inusuale richiesta, racchiude nella sua anima anche terribili segreti e indicibili sofferenze.
Un romanzo carico di emozioni e di mistero questo La vedova innamorata di Virgjil Muçi (Besa Muci, 2021, trad.). L’autore, dalla grande capacità narrativa, racconta una storia che ha tanto di noir, ma anche di sentimenti e mistero. Incuriosisce Muçi, snodando la narrazione tra presente e passato, facendola correre sul filo del mistero e offrendo spunti di riflessione profondi. Abbiamo imparato a conoscere l’autore con La piramide degli spiriti, dove la forma usata è lineare, asciutta, inquadrata e matura.
La vedova innamorata conosce gli albori nel 1989 in Albania, per essere nuovamente stampata nel 2005. Parliamo di ben trentadue anni fa, quando questo è stato il primo romanzo scritto dall’autore, che fino a quel momento aveva redatto solo libri per bambini.
Lo stile che caratterizza il libro è, pertanto, più acerbo rispetto a La piramide, diretto, invadente e per certi versi piacevolmente frastornante. Il suo obiettivo conscio o inconscio, è quello di far arrivare al lettore prima un gancio destro, poi un sinistro e poi un diretto. Ha voluto far il boxer professionista attraverso la sua penna riuscendoci benissimo, usando, anche, ogni personaggio per il suo scopo. Muçi narra attraverso tutto: attraverso le parole, i discorsi, gli sguardi, le descrizioni, le emozioni. Ogni parola contenuta nel libro è narrativa, nessuna è inutile, nessuna è banale. Ogni cosa è al suo posto, ogni elemento conosce la giusta collocazione.
La sua scrittura immatura, ma avvolgente, spoglia da ogni inquadramento, libera e capace di raccontare i fatti in maniera molto articolata, è assolutamente apprezzabile. Impossibile per il lettore non vivere all’interno del romanzo; tutte le volte che si apre il libro, ci si sente parte integrante della storia.
Le emozioni sono la punta di diamante dell’opera: si passa dal sorriso, alla gioia, alla rabbia al dolore, ma mai alla commiserazione, al compatimento o alla volgare pietà. Muçi racconta anche di fatti di grande coinvolgimento emotivo, senza mai impietosire il lettore. Non si smentisce lo scrittore albanese: la sua buona narrazione ritrovata ne La piramide degli spiriti, esisteva già trent’anni prima: rimane sul pezzo Muçi, lasciando ai personaggi che animano il romanzo sempre la loro dignità.
La vedova innamorata
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Un libro perfetto per...
Un romanzo adatto a tutti coloro vogliano ritrovare in un buon libro, colpi di scena, una lettura avvincente e soprattutto una grande qualità narrativa.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La vedova innamorata
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