La vendetta della legione
- Autore: Massimiliano Colombo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2023
Un libro epico di uno scrittore epico, si legge tra prima e quarta di copertina e se vogliamo c’è tutto sul titolo di Massimiliano Colombo La vendetta della legione (Newton Compton, 2023, 313 pagine), presentato come un grande romanzo storico di uno tra i migliori narratori della storia romana, autore di Stirpe d’eroi (2018) e Il prigioniero di Cesare (2022) bestseller nella “Nuova Narrativa Newton”.
Occorre invece spulciare nella gerenza (cosa che solitamente gran parte dei lettori si guarda dal fare), per scoprire che si tratta della riedizione di un romanzo già apparso dodici anni fa, per un altro editore e con altro titolo (“Il vessillo di porpora).
Dal suo sito web, apprendiamo che Massimiliano Colombo è nato a Bergamo nel 1966. Vive a Como, dove coltiva l’innata passione per gli eserciti del passato, collaborando con riviste del settore, edite in Italia e all’estero. Nel 1988, ha assolto la leva nella Brigata paracadutisti Folgore.
Dall’abitudine a condurre ricerche storiche legate ai figurini militari e dall’incontro con una versione specialistica del De Bello Gallico di Cesare sono nate nel 2003 la decisione di scrivere e due anni dopo la pubblicazione della prima opera su Roma antica, L’Aquilifero, per una casa editrice vicina a scrittori esordienti. Editori nazionali si sono accorti dei suoi mezzi e i romanzi si sono moltiplicati, anche sul mercato spagnolo e sudamericano. Il sopravvenuto sodalizio con Newton Compton ha portato all’acquisto da parte dell’editrice romana dei diritti de“L’Aquilifero, di cui Colombo ha riscritto un’edizione rivista e corretta per i quindici anni dalla stesura iniziale, col titolo L’Aquila della Decima Legione (2019), altro successo.
Del romanzo La vendetta della legione che abbiamo (e avrete) tra le mani, va detto innanzitutto che propone un momento particolarmente interessante delle straordinarie vicende dell’Urbe millenaria.
Riporta a una fase cruenta e crudele della storia di Roma, che ha vissuto tempi eroici, stagioni di fasti, secoli di sviluppo, insieme a tanti periodi di sangue e crudeltà, appunto. Uno dei più drammatici, nei primi decenni dell’Impero, è la ribellione di Boudicca, regina e condottiera degli Iceni, uno dei popoli della Britannia meridionale occupata dalle legioni imperiali.
Le truppe di Roma dovettero affrontare un nemico enormemente superiore nel numero e imbaldanzito dalle vittorie su non pochi reparti dei più forte esercito del mondo. Erano rimasti isolati dalla rara alleanza di diverse tribù britanniche in rivolta, guidate dalla vedova del re iceno Prasutago, spinta dall’odio verso gli invasori e dal desiderio di vendetta per l’oltraggio umiliante inflitto a lei e alle figlie.
Colombo racconta tutto in pagine di grande impatto narrativo da parte dell’autore e di coinvolgimento emotivo per il lettore.
Il romanzo si apre con due forze schierate a fine agosto del 61 d.C. nella piana di Manduessedum, nell’attuale contea inglese del Warwickshire. Decide di migliaia di britanni, che ostentano le insegne e gli scudi della Legio Hispana sconfitta, stanno per assalire diecimila legionari di Roma, che li osservano dal sommo di un’altura. Lo scontro si annuncia decisivo e sembra impari, a danno dei pochi ma disciplinati Romani. Il loro generale e governatore della Britannia, Svetonio Paolino, li arringa prima della battaglia. Dalla distesa sconfinata degli avversari si leva un grido di guerra e di sicura vittoria, ma il comandante incita a non temere quei nemici.
Dice che sono male armati e poco addestrati, buoni a ordire agguati e depredare villaggi, incendiare città e torturare prigionieri, non a battersi in una spianata contro soldati abituati a combattere collettivamente, rafforzandosi l’uno con l’altro davanti a nemici che si dividono nell’assalto, per dimostrare il valore individuale.
Hanno messo a ferro e fuoco Camulodunum, Londinium, Verulamium. Hanno massacrato civili e teso un’imboscata alla Hispana, ma non hanno mai incontrato gli uomini della Gemina, della Valeria e dell’Augusta.
Tra i Romani, è tornato a schierarsi un veterano, il centurione in congedo della XX Legione Marco Quintino Aquila, che ha vissuto di persona il prima, le cause e il durante della ribellione britanna, salvando solo a stento la vita e perdendo l’amore di Rihannon. La bella figlia del capo dei Trinovanti ha scelto infatti di stare con il suo popolo e con l’insurrezione.
A questo punto, il racconto ritorna all’inverno del 60 d.C., quando la Britannia non era ancora scossa dalla rivolta contro l’impero e la regina guerriera non aveva ancora scatenato la sua furia.
L’imperatore Nerone regna sulla Città Eterna da sei anni e l’isola sta subendo l’occupazione romana da diciassette. È divisa in territori che appartengono a tribù di stirpe celtica, fierissime della propria autonomia, ma poco propense ad unirsi per fare fronte comune contro l’invasore. Le popolazioni che fanno atto di sottomissione a Roma vengono lasciate in uno stato di semi-indipendenza, sotto il governo dei rispettivi re, poco più che capitribù. Alcune hanno tratto vantaggio dai commerci con il continente, altre hanno combattuto l’avanzata e contrastano la presenza dell’esercito imperiale.
Il comando in Britannia è da poco nelle mani salde di Gaio Svetonio Paolino, grande stratega ed esempio di fermezza assoluta. Persegue una politica aggressiva, per sottomettere le tribù dell’odierno Galles e tollera più di un abuso dai suoi. Si ripetono gli espropri di terre dei nativi, da concedere ai veterani delle legioni e non mancano episodi di violenza. Le prepotenze fanno scoccare la scintilla dell’incendio spaventoso ricordato come la rivolta di Boudicca.
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