La vendetta di Oreste
- Autore: Giovanni Ricciardi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2019
“La vendetta di Oreste” (Fazi 2019, Collana “Darkside”) è la nona indagine con protagonista il commissario romano Ottavio Ponzetti, nata dalla fertile mente di Giovanni Ricciardi, professore di greco e latino in un liceo della Capitale.
L’amore può legare più del sangue. E il sangue a volte più dell’amore.
Quest’ultima battuta, pronunciata da uno dei protagonisti del testo avrebbe segnato la storia che il commissario Ottavio Ponzetti, si accingeva a raccontare attraverso la vena fertile di Giovanni Ricciardi. L’anziano Oreste Zarotti, in seguito a una caduta accidentale nella sua abitazione, era stato trasportato in ospedale per essere operato. Prima dell’operazione l’uomo aveva chiesto tramite il figlio Marco di poter parlare con il commissario Ponzetti, amico di famiglia. Ma Oreste non si era più ripreso e se ne era andato, come gli uomini che non si voltano, con il suo segreto.
Trascorsi dieci anni, morta anche Nina, la moglie di Oreste, Marco, il figlio della coppia, aveva chiesto a Ponzetti di raggiungerlo nella vecchia abitazione dei genitori situata presso il villaggio Giuliano-Dalmata, sorta di paese alla periferia di Roma dove nei cortili ancora echeggiano dialetti ed espressioni di un tempo rallentato dalla nostalgia della patria perduta.
All’interno di un ripostiglio segreto del padre Marco aveva trovato una pistola perfettamente funzionante con ancora sette colpi in canna, una Tokarev di fabbricazione jugoslava, risalente alla II Guerra Mondiale insieme a una lettera di una donna, presumibilmente indirizzata al padre, anche se iniziava con: “Carissimo Ulisse...”.
Una vera e propria lettera d’amore che arrivava dal passato, celata in un’abitazione che aveva conservato pochi ricordi oltre alle voci e dove una coppia, Oreste e Nina, erano vissuti tutta la vita. Quindi due pistole.
Una vera, l’altra di carta. E non so qual è quella che fa più male.
Un ritorno al passato per Ottavio Ponzetti, sempre coadiuvato dal suo ispettore di fiducia Mario Iannotta, indispensabile per sciogliere i nodi di un mistero riconducibile al fatto che Oreste era un profugo istriano. Se Nina era di Fiume, Oreste era nato a Pola, l’uomo e la donna si erano conosciuti al villaggio Giuliano-Dalmata, dove Nina era giunta bambina, mentre Oreste, molto più grande della sua futura moglie, era arrivato nel 1954 a Roma solo, figlio unico, mentre i suoi genitori erano scomparsi, inghiottiti dalla guerra e dalle persecuzioni contro gli italiani. Quindi Oreste non aveva conservato nulla né della sua casa, né della memoria della sua famiglia. Anzi, non parlava mai del suo passato, perché gli procurava troppo dolore rievocare quei giorni tristi dei rastrellamenti, della gente arrestata in piena notte e poi scomparsa, della paura che spinse gli italiani di Pola a trasferirsi in blocco in Italia.
Giovanni Ricciardi, autore da 50.000 copie, ancora una volta in questa nona indagine della sua creatura di carta, si diverte a disseminare il volume di una serie di citazioni letterarie, che rendono ancora più godibile la lettura. Bonario e rassicurante appare ai lettori il carattere di Ponzetti, la cui pazienza è leggendaria quanto il suo acume. “Dunque, Ulisse. Biondo era e bello e di gentile aspetto”.
La vendetta di Oreste. La nuova indagine del commissario Ponzetti
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