Le chiavi del regno di Archibald J. Cronin

Bompiani nella Collana “Tascabili Narrativa” riedita Le chiavi del regno (2023, titolo originale The Keys of the Kingdom, traduzione di Tullio Dobner) di Archibald J. Cronin (Cardross, 19 luglio 1896 – Montreux, 6 gennaio 1981), pubblicato per la prima volta dallo scrittore e medico scozzese nel 1941, dal quale venne tratto nel 1944 il film omonimo, tradotto in italiano con il titolo Le chiavi del paradiso, diretto da John M. Stahl, con protagonista Gregory Peck.

“In un tardo pomeriggio di settembre del 1938 il vecchio padre Francis Chisholm saliva zoppicando per il sentiero che dalla chiesa di St Columba si arrampicava fino alla sua casa in collina”.

La copertina del presente romanzo, considerato il maggior successo di Cronin, raffigura un fotogramma in bianco e nero della pellicola che lanciò un giovanissimo Gregory Peck, che per questa interpretazione ricevette la sua prima nomination al Premio Oscar come Miglior Attore. Infatti, lo ieratico Peck, con la sua tonaca impolverata e stinta, si immedesima totalmente nella figura di Padre Francis Chisholm, un uomo misericordioso, empatico, fedele, generoso e attivo. Padre Francis dalla natura ribelle e anticonformista, diventato prete dopo la morte della sua fidanzata, ribelle nel nome del Vangelo, sicuramente avrebbe ricevuto il plauso di Papa Francesco. Il temperamento franco e insofferente verso i formalismi del prete scozzese, lo rendono inviso ai suoi superiori, quindi la destinazione del giovane padre Francis è la Cina, per salvare una missione diroccata.
Sarà questa la svolta di Chisholm, ed è qui che tra carestie, fame, estrema povertà, guerra civile, epidemie e l’ostilità del clero locale, l’eroe di Cronin avrebbe definitivamente compreso con orgoglio di non essere come uno dei soliti ecclesiastici stereotipati, muniti solo di una tonaca pulita e di null’altro.

L’autore con maestria consolidata, attraverso sei decenni, racconta la storia di un uomo straordinario, che non ha paura di affrontare, difendere e consolare l’umanità dolente, grazie ai suoi modi gentili e coraggiosi, e con il suo esempio morale padre Chisholm riesce a conquistare il rispetto dei cinesi e dei suoi collaboratori, vincendo l’incomprensione e l’iniziale diffidenza verso un occidentale.
Cronin ha scritto innumerevoli romanzi, tutti coinvolgenti e bellissimi, grazie a una tecnica perfetta. Inesauribile la vena letteraria dell’autore scozzese, il quale laureatosi in medicina a Glasgow esercitò la professione di medico fino a quando, nel 1930, durante un periodo di convalescenza trascorso nella Scozia occidentale, scrisse il suo primo romanzo. Il libro ebbe un tale successo che Cronin decise di abbandonare la sua professione per dedicarsi solo alla narrativa. I lettori di più generazioni lo ringraziano per questa felice scelta.
Un giorno un giornalista domandò a Cronin quale considerasse il suo migliore romanzo.

“Quello che sto scrivendo”, rispose l’autore. Quale migliore risposta?
“Ma io non ho nessuna intenzione di ritirarmi”.