Le conseguenze dell’odio
- Autore: Elizabeth George
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
Con Le conseguenze dell’odio (titolo originale A Banquet of Conseguences, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Valentinuzzi), torna l’Ispettore Thomas Lynley di New Scotland Yard, il protagonista più amato dei lettori della grande scrittrice statunitense Elizabeth George, nata a Warren nell’Ohio nel 1949, Regina del mystery.
“Il motivo per cui l’Ispettore Thomas Lynley si recò nell’ufficio del sovrintendente Isabelle Ardery non aveva nulla a che fare con le indagini che stava conducendo”.
Il poliziotto di New Scotland Yard era preoccupato perché da due mesi a questa parte il sergente investigativo Barbara Havers si vestiva con gusto e si comportava in maniera irreprensibile. Sin dal primo giorno in cui l’avevano assegnata alla sua squadra, Lynley aveva trovato in Barbara, così diversa da lui per classe sociale, educazione e stile di vita, una compagna di lavoro certamente indisciplinata e ribelle ma capace di intuizioni straordinarie, molto più acuta di chiunque altro. Ora la nuova Barbara Havers era molto elegante ma mancava di grinta, non era più lei: stava in riga e teneva per sé le sue intuizioni “finché non capiva da che parte tirava il vento”. Ma questo nuovo comportamento di Barbara non giovava alle indagini, del resto la donna non poteva comportarsi altrimenti, perché sul suo capo pendeva come un capestro la famigerata lettera di trasferimento che Isabelle Ardery custodiva nel cassetto della sua scrivania. Un solo passo falso e via, Havers sarebbe stata costretta a fare i bagagli, destinazione, nella migliore delle ipotesi, il Nord dell’Inghilterra. Per questo motivo Lynley si era deciso ad andare a parlare con la sovrintendente Ardery, l’Ispettore investigativo voleva togliere quella spada di Damocle dalla testa della poliziotta. Ma il colloquio non si era rivelato positivo.
“È meglio che vi abituiate a lavorare con lo spauracchio del trasferimento, tu e Barbara”
aveva sentenziato Isabelle Ardery.
“E ora se non c’è altro, penso che possiamo rimetterci al lavoro, sia io che te. E anche Barbara. Spero sia arrivata puntuale, pettinata decentemente e vestita in modo appropriato”.
Eppure proprio adesso, era più che mai necessario un grande lavoro di squadra. Clare Abbott, icona del femminismo, nata e cresciuta a Londra, autrice di bestseller quali Alla ricerca del signor Darcy: il mito di vivere per sempre felici e contenti, libri giudicati da qualcuno come “assurdità scritte da una lesbica, una che odia gli uomini, una misantropa”, era morta improvvisamente a 55 anni. La causa apparente del decesso era stata diagnosticata un problema cardiocircolatorio avvenuto di notte. Ma la lista di persone che volevano vedere morta Clare Abbott era pericolosamente lunga.
“Era una grande intellettuale, vero? Una perdita enorme per tutti noi che la conoscevano”.
Anche in questo diciottesimo romanzo, scritto “In ricordo di Jesse Vallera: ogni momento con lui è stato un autentico privilegio”, l’autrice si rivela bravissima nel sondare i sentimenti umani, quali passione, amore, odio, vendetta. È molto difficile lasciare andare via il passato, perché segue ciascuno di noi impedendoci di costruire il presente e sperare nel futuro. Questo lo sanno bene i protagonisti del volume, i quali come in un dramma shakespeariano, portano in scena le loro speranze e fallaci illusioni.
“Prima o poi siamo tutti invitati a sedere al banchetto delle conseguenze”. Da “Sotto un immenso cielo di stelle” di Nancy Horan.
Le conseguenze dell'odio
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Sono una fedele lettrice di Elizabeth George e delle storie sull’ispettore Lynley di Scotland Yard e la sua fedele assistente sergente Barbara Havers!
Soprattutto dopo che ha ripreso le file della trama, che nei libri precedenti, sembrava essergli sfuggita di mano!
Difatti dopo il prematuro e improvviso assassinio della bella moglie di Lynley, sembrava difficile, per tutti noi lettori, ridare fiducia alla scrittrice, rea, a parer nostro, di aver “tradito” i nostri sogni più romantici; ma quando sembrava che ormai il percorso forse destinato a una banale routine investigativa, senza o con poca verve, ecco che la George, inizia, con sorprendente e inaspettata abilità, a scandagliare i sentimenti e la “femminilità” della comprimaria Barbara Havers, innalzando di parecchio l’attenzione del lettore.
Su questa scia, si inserisce perfettamente questo libro, “Le conseguenze dell’odio”, che riprende dove avevamo lasciato i personaggi in “Un piccolo gesto crudele”; una scrittrice femminista viene assassinata, creando il “LA” per riattivare, in maniera positiva e propositiva, l’intuito della Havers, che "imbavagliato" e "incatenato", si stava spegnendo!
Che sia il principio di una nuova Barbara? E’ quello, che almeno per quanto mi concerne, mi auguro vivamente!
Buona Lettura dunque!