Le ricamatrici
- Autore: Ester Rizzo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
La vicenda narrata da Ester Rizzo in questo interessante libro, "Le ricamatrici", con la prefazione di Gaetano Savatteri, si ispira a fatti realmente avvenuti negli anni Settanta a Santa Caterina Villarmosa in provincia di Caltanissetta, una storia epica che poco si addice per consuetudine ai racconti al femminile. È la voce di Filippa Rotondo, che visse quel preciso momento che racconta una vicenda di lotta e di conquista femminile.
Filippa Rotondo parla con la nipote Graziella della lotta delle ricamatrici, un insieme di donne dedite al ricamo che operavano per conto di committenti di ditte produttrici di biancheria che si avvalevano sul posto di intermediari. Queste lavoratrici, stanche delle angherie e dei compensi irrisori, decisero di rivendicare i loro sacrosanti diritti e con l’aiuto dei Sindacati e delle organizzazioni di partito, diedero vita nel 1973 ad una “Lega delle Ricamatrici” che portò alla condanna in sede legale degli sfruttatori. Alla luce dei successi conseguiti che ebbero notevole eco nella stampa e nei mezzi di comunicazione, si formò la cooperativa “La Rosa Rossa” ma atti intimidatori, non velate minacce e successivo isolamento, unitamente alle mutate condizioni di mercato, posero fine a questa esperienza.
Santa Caterina Villarmosa, contava allora circa settemila abitanti e circa mille donne scesero in strada invadendo luoghi simbolo, attirando l’attenzione dei giornalisti ed ottenendo la solidarietà generale. Questo a significare l’importanza di questa storia di riscatto e di lotta di donne coraggiose rilevante specie in una terra del meridione d’Italia del 1973.
Santa Caterina incendiò tutti i Comuni del circondario e si deve essere grati all’autrice per avere ricordato questa vicenda che era caduta nel dimenticatoio della Storia, anche se non ebbe un lieto fine. Una storia dolorosa, ma che ha lasciato tracce che devono essere portate alla luce. È una storia che ha visto tutto un popolo di donne camminare insieme per il raggiungimento di uno scopo e che si inserisce a pieno titolo nella lotta per l’emancipazione e la parità dei diritti.
La vicenda di queste donne si inquadra in un periodo di progresso per il Paese, che si realizza come in un grande mosaico, dove accanto a tessere molto grandi come il movimento operaio e quello studentesco, vi sono anche tessere più piccole come quella delle ricamatrici di Santa Caterina.
A fianco della lotta per la valorizzazione economica del proprio lavoro, altri elementi di emancipazione percorsero una lotta non solo per il lavoro, ma anche per la propria libertà. Furono anni difficili in cui la classe lavoratrice prese coscienza e ritenne di poter autodeterminarsi e difendere la propria salute. La stessa leader Filippa Rotondo, venne affiancata nella lotta dal marito, rompendosi così quel modello di patriarcato ancora persistente, ma ci si venne a scontrare con il cambiamento dei mercati e delle consuetudini anche se venne predisposta una specifica normativa (L. 18.12.1973 n.877) che regola il settore del lavoro a domicilio, difficile da qualificare e definire per la sua frantumazione.
L’autrice, racconta questa vicenda con intensa partecipazione, legando questo fenomeno ad altri che presero vita in quello stesso periodo. Si racconta con accuratezza un mondo scomparso in cui dei corredi veniva precisato con esattezza, il numero delle lenzuola e delle tovaglie e tutto questo con la forma narrativa del romanzo con una forza comunicativa maggiore della stessa realtà rappresentata.
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