Lettera a un bambino mai nato
- Autore: Oriana Fallaci
Lettera a un bambino mai nato. Il titolo della Fallaci colpisce come un pugno. Dare la vita o negarla? Questo è il dilemma che si pone una delle scrittrici più apprezzate nel contesto italiano e, forse, quella dai libri più venduti. Trovarsi ad un bivio: la scelta di far nascere il proprio bambino o lasciare che sia il destino a decidere. Questo libro con un ritmo incalzante ci racconta il tragico monologo di una donna sola e la sua decisione, non facile, di lasciare che le cose che devono accadere accadano. La maternità, il dare la vita a un altro essere umano con le nostre stesse caratteristiche, è una scelta personale e responsabile.
Il monologo inizia quando la protagonista scopre di essere incinta e si ritrova a pensare: basta volere un figlio per costringere alla vita quel figlio? Sì, perchè la vita vera, quella di tutti i giorni, non è come i romanzi rosa o i film... E’ una vita piena di ostacoli, con alti ma soprattutto bassi, con difficoltà, con schegge. E’ una vita dura, dove spesso si rischia di restare soli. Allora è giusto dare a questa vita un figlio nostro? Per cosa poi? Se non per farlo soffrire, come è accaduto a noi?
Ecco, così inizia il libro: una madre che contiene in sè il seme della vita e che comunica al proprio figlio com’è difficile vivere fuori dal grembo. Un mondo dove non si vive, ma si sopravvive, dove la giustizia non esiste, il domani è uno ieri, pieno di errori, l’amore solo una parola priva di significato e gli amici rari. Una madre che vorrebbe farsi conoscere dal proprio figlio, ancor prima che nasca. Una donna che infine lancia una sfida all’occupante che dimora dentro di lei: a lui il diritto di decidere se vuole esistere o no, a lei il diritto di esistere senza lasciarsi condizionare da lui.
Una storia particolare ed agghiacciante, che fa venire i brividi, in un accavallarsi di suspance che lasciano senza fiato. E poi il colpo di scena, il verdetto finale e la conclusione che ci ricordano qual è il filo sottile che divide la vita dalla morte.
L’autrice di questa recensione è una scrittrice emergente: clicca sul suo nome per conoscerla meglio!
Leggi l’articolo di Sololibri.net dedicato all’uscita del romanzo postumo di Oriana Fallaci: "Un cappello pieno di ciliege"
Lettera ad un bambino mai nato
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"Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla".
Così inizia il romanzo di Oriana Fallaci: con una goccia di vita scappata dal nulla. Spesso ci poniamo il dilemma se dare la vita o negarla. È giusto vivere, è giusto morire? Soprattutto in una civiltà come quella di oggi, dove mille sono i pensieri e infiniti sono i problemi: è giusto dare alla luce un bambino?
Oriana Fallaci, nel libro, racconta al bambino che porta nel ventre quali potrebbero essere i problemi che sarà costretto ad affrontare una volta nato. Sia se nascerà donna, sia se sarà uomo. Spiega come sia difficile per una donna farsi accettare dalla società, soprattutto in campo lavorativo; come sia complicato per una donna riuscire a farsi apprezzare per l’intelligenza e non solo per la bellezza della sue forme. Spiega come una donna sia costretta a lottare continuamente per dimostrare i suoi valori e far valere i suoi pensieri.
Un uomo non dovrà lottare per farsi accettare. Però nemmeno per un uomo la vita è semplice. Proprio perché è un uomo gli chiederanno di portare fardelli più pesanti, di non piangere e di uccidere alla guerra, o di essere ucciso.
Ho adorato questo romanzo sin dalla prima riga. L’ho adorato per la forza che emana, per il coraggio, la passione, gli ideali. L’ho amato perché non si può fare a meno di amarlo.
Il senso della vita, la voglia di vivere, di dichiarare al mondo intero di esserci; tutto questo è racchiuso in queste pagine, scritte sotto forma di diario, dove la donna del romanzo elenca al suo bambino tutti gli ostacoli che dovrà affrontare se deciderà di venire al mondo. E anche questo è un punto forte del romanzo: la donna, madre protagonista, lascia al figlio la scelta se nascere e vivere, o morire.
In questo monologo si ritrovano temi fondamentali della vita: l’amore, la passione, il desiderio, gli ideali, la lotta per la sopravvivenza, la giustizia e l’ingiustizia, il bene e il male.
"In un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà è un sogno, la giustizia è un imbroglio, il domani uno ieri e l’amore una parola dal significato non chiaro."
In tutto questo, Oriana, spiega al bambino come però lui può cambiare questo mondo, diventando onesto e sincero, né uomo né donna, ma persona, perché la persona è quella che distingue l’essere umano da un animale qualunque; la capacità di pensare e di amare, di agire secondo il giusto. Di non permettere a nessuno di abusare di qualcuno; diventando una persona forte con i prepotenti e gentile con i deboli, una persona di valore, con una mente sua, capace di ragionare senza farsi schiavizzare da una civiltà mediocre e da falsi ideali.
"La vita è una strada di sassi. Sassi contro cui si inciampa, si cade, ci si ferisce. Sassi contro cui bisogna proteggersi con scarpe di ferro. Ma neanche questo basta, perché mentre proteggi i piedi c’è sempre qualcuno che raccoglie una pietra per tirartela in testa."
Oriana lascia al bambino la scelta. Ma lei lo avverte, dicendogli che lui si è attaccato al suo ventre dal nulla, e che la vita è bella, anche quando è brutta, perché niente è peggiore del nulla. E niente è più bello della vita stessa.
Impossibile non amare questo romanzo. Perché è impossibile non amare la vita.
Bella la recensione, moilto intensa.
Bella la recensione, moilto intensa.