Lincoln Highway
- Autore: Amor Towles
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2021
Uno degli autori che mi ha più toccato l’anima è Amor Towles, scoperto nel suo secondo romanzo Un gentiluomo a Mosca, e recentemente tornato in libreria col suo terzo lavoro Lincoln Highway (Neri Pozza Editore, 2021, trad. A. Maestrini). Pertanto mi sono avvicinata a questa voluminosa lettura con forti aspettative, che non sono state minimamente disattese.
Già il frontespizio ci fa calare in un’atmosfera dalle tinte country, ma velate di forte malinconia, quel dolce amaro che accompagna ognuno di noi quando ripensa agli anni della gioventù, riprendendo i bei versi di Pionieri di Willa Cather:
La sera e la pianura,ricche, meste e silenziose;le miglia di terreno appena arato,pesante e nero, carico di forza e durezza;il grano rigoglioso, le erbacce rigogliose,i cavalli affaticati, gli uomini stanchi,le lunghe strade vuote,i fuochi cupi del tramonto, che dileguano,il cielo eterno e insensibile.E a fronte di tutto questo, la Gioventù...
1954 – Nebraska: il giovane Emmet Watson, uscito dal riformatorio per aver involontariamente ucciso un suo coetaneo, torna a casa, dove, alla morte del padre, lo attende solo il fratellino Billy e una casa pignorata. Nulla più lo trattiene là, quindi decide di cambiare vita e ricominciare da capo in un’altra città. Ma alle sue aspettative si aggiungono quelle del fratellino, intenzionato a ritrovare la madre, allontanatasi da loro molti anni addietro che ora potrebbe trovarsi a San Francisco.
L’unica cosa che Emmet possiede è una quattro porte decappottabile celeste, la sua Studebaker Land Cruiser del 1948. Con questa auto può attraversare gli Stati Uniti, dall’Atlantico al Pacifico e ricominciare insieme a suo fratello Billy. Ma non tutto fila come previsto.
Senza rovinarvi la sorpresa, questo romanzo rappresenta un perfetto ritratto della provincia americana, dei suoi ritmi talvolta indolenti, di quella vicinanza “rurale” che può diventare opprimente, ma anche di quello spirito che permea ogni americano di credere in un futuro migliore e di non arrendersi fino a quando non lo ha realizzato. La storia, raccontata a più voci, ci permette di avere un ritratto completo dei protagonisti e dei comprimari, e ci consente di sentirci anche noi parte di quel viaggio, fatto di tante ombre ma anche di luci, di emozioni, di amicizia e di innocenza.
E già dalle prime pagine si avverte come un senso di ineluttabilità, un vago moto malinconico quasi a rappresentare come talora il libero arbitrio, nella vita, è una vaga illusione in un percorso quotidiano in qualche modo già segnato…
"Se in guerra ho imparato qualcosa, è che il momento di totale abbandono, il momento in cui ti rendi conto che nessuno verrà in tuo aiuto, nemmeno il tuo Creatore, è proprio il momento in cui puoi scoprire in te la forza che ti serve per andare avanti. Dio non ti richiama in piedi con gli inni dei cherubini e Gabriele che soffia nel suo corno. Ti richiama in piedi facendoti sentire solo e dimenticato. Perché solo capendo di essere davvero abbandonato, accetterai il fatto che ciò che accadrà dipende da te e da te soltanto".
Consigliatissimo.
Lincoln highway
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Un libro perfetto per...
Consigliato a chi ama i romanzi dalle tinte country e dalle atmosfere tipiche della provincia americana.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lincoln Highway
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