Mariam. Guerra e amori richiedono coraggio
- Autore: Antonella Sbuelz
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
“Guerra e amori richiedono coraggio”, recita il sottotitolo del nuovo lungo e coinvolgente libro di Antonella Sbuelz, che, autrice di numerosi romanzi, li ho letti tutti, anche in quest’ultimo fa convivere “immaginazione e documentazione storica”, riuscendo a sintetizzare con notevole perizia narrativa un pezzo di storia italiana poco raccontata, quello del colonialismo italiano in Libia, la “Quarta sponda”. Così il regime volle chiamare pomposamente “lo scatolone di sabbia”.
Nelle pagine di Mariam (Vallecchi, 2023) l’autrice confronta la storia del colonialismo con le vicende successive, fino alla guerra d’Africa irrimediabilmente perduta, e alle tragiche conseguenze che vissero quegli italiani che avevano creduto nel progetto imperiale.
Il libro ha come protagonista la giovane italo libica Mariam: figlia di un italiano che lavora agli scavi archeologici di Sabratha e di una ebrea tripolina, lei e il fratello Samuel vivono sereni fino alla morte improvvisa del padre; la diciassettenne Mariam deve lasciare la scuola, è molto brava, e accontentarsi di andare a servire come bambinaia a casa del neo vedovo ingegnere Livio, che ha due bambini, Pietro e Anna, da accudire in assenza della mamma appena morta.
Livio è affascinato da Mariam, e presto la tata diverrà sua moglie, e madre di altri due bambini, Leda la maggiore. L’uomo, ancora giovane, viene incaricato dal governatore di Libia, Italo Balbo, potente e determinato, di portare a termine un’impresa ciclopica, la costruzione di una litoranea lunga quasi duemila chilometri, che verrà chiamata Balbia e sancirà il potere dell’Italia fascista in quella terra deserta ed inospitale. Antonella Sbuelz, attraverso brevi capitoli incalzanti, racconta tutta la lunga storia nella quale sono coinvolti i numerosi personaggi: Samuel, che sposerà una giovane donna, Jole, appena scesa da una delle navi che hanno portato migliaia di famiglie italiane povere a un’emigrazione forzata in Libia; il governatore Balbo, che non ubbidisce più pedissequamente alle imposizioni mussoliniane e non accetta di perseguitare gli ebrei tripolini; la sua morte, precipitato con l’aereo I-MANU nel cielo di Tobruk, resta un mistero che Sbuelz ricostruisce con grazia.
L’amore tra Mariam e Livio, che nasce malgrado l’esordio del loro rapporto sia stato difficile, mostra una donna forte, coraggiosa, capace di costruire un affetto profondo anche nei confronti dei figli non suoi; per amore della madre deportata in un lager nel deserto, dopo l’avvento delle leggi razziali del ’38, Mariam mostrerà forza e determinazione.
Quando, per un ordine dall’alto, i bambini italiani nati in Libia saranno costretti a partire per un soggiorno sul “suolo natio”, Mariam accetta di separarsi dalla piccola Leda, che invece non tornerà dopo i tre mesi promessi. Intanto è scoppiata la guerra, e i piccoli esiliati dalle loro famiglie saranno ingaggiati come testimoni della grandezza del regime, cresciuti senza amore, obbligati a una vita massacrante, oltraggiati, abusati, come nel caso della giovane Ade.
Nel libro, lungo e storicamente ineccepibile, ci sono tanti episodi memorabili: l’incontro tra il giovanissimo Samuel e il corridore Tazio Nuvolari, che si trova in Libia per il “Gran Premio di Tripoli”, da conquistare nel nuovo autodromo di Mellaha, testimonia il fascino che subivano i giovani tripolini nei confronti dell’Italia fascista che prometteva auto di gran lusso, Alfa Romeo, Maserati, Il teatro Miramare, strade nuove capaci di accorciare le distanze di terre desertiche, una città moderna, confortevole, italiana.
Tuttavia, al di là della ineccepibile ricostruzione di un periodo storico che nella sua declinazione coloniale è stato poco raccontato, il libro di Antonella Sbuelz colpisce per la sua accurata analisi psicologica dei personaggi, di cui racconta i drammi, le paure, l’angoscia per l’abbandono, la crescita difficile. Su tutto governa il senso di spaesamento per l’incertezza della propria identità: ebrei, italiani, tripolini, figli di incroci, mentre un’atroce politica razziale e una guerra sanguinosa abbattono certezze, amori, speranze. Mariam e la sua forza di madre e di figlia, Jole impaurita di dover partorire da sola in una terra lontana, Samuel che non ha potuto evitare l’arruolamento e in Marina affronta un ritorno a casa, nel canale di Sicilia, compiendo su un peschereccio il pericoloso viaggio nella direzione opposta a quello degli emigranti di oggi.
Poi c’è Leda che subisce anni di sofferenze, trasportata come un pacco fino al confine austriaco, incapace di credere che potrà rivedere sua madre.
Un libro che mi ha commosso, intenerito, interessato, indignato nel leggere pagine di una storia che conoscevo solo in superficie. La conclusione riporta una data e un luogo precisi Udine 2022, parlando del coinvolgimento personale dell’autrice, la Storia collettiva e quella individuale vanno sempre insieme. E farne memoria è un dovere al quale la nostra generazione non può e non deve scappare.
Mariam: Guerra e amori richiedono coraggio
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mariam. Guerra e amori richiedono coraggio
Lascia il tuo commento