Mi piaci da morire
- Autore: Federica Bosco
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
La risposta italiana alla versione inglese di Bridget Jones? Senza dubbio Federica Bosco con il suo “Mi piaci da morire”. La protagonista Monica, trapiantata a New York, è costantemente alla ricerca dell’amore della sua vita, dell’uomo giusto. “Però, che palle, tutte le volte che comincio una storia deve sempre succedere qualcosa di catastrofico: David era fidanzato, Jeremy un alcolista e Edgar col fantasma della moglie morta”. Ed è proprio dopo diverse disavventure che si imbatte in Edgar: editore, inglese e terribilmente affascinante. Il suo sogno è fare la scrittrice e, innamorata degli States, si trasferisce a New York dove cambierà la sua vita. Un romanzo esilarante e intelligente con un umorismo mirato e mai ridicolo. Un romanzo spassoso che invoglia alla lettura, certi capitoli sono così divertenti e le situazioni talmente irreali che non riesci a smettere di leggere. “ Sono le due creature a cui penso in continuazione, il cane e Edgar il fuggiasco. Cosa li accomuna? Che nessuno dei due, se gli parlo, mi risponde!” Il romanzo è pieno di situazioni paradossali: Monica che si ritrova al matrimonio di David, il ragazzo di cui era perdutamente innamorata “era l’uomo dei miei desideri: bello, solare, occhi verdi e una deliziosa cicatrice sul labbro superiore. Era perfetto. La pensava cosi’ anche la sua fidanzata”. Fanno da sfondo e movimentano la vita della protagonista i due coinquilini: Mark il gay “Monica, se non ti vestissi sempre come un sacco, si capirebbe che sei una femmina!” e Sandra, cantante jazz e molto simile alla Mami di via col Vento “Moldo bresdo arivare bringibe azzurro, dovere solo avere bazienza!”. I due, soprattutto Mark, sono molto presenti nella vita di Monica, la sostengono, la incoraggiano e talvolta rimproverano “..in fondo non te ne fotte di nessuno a parte del tuo piccolo mondo incantato e tutto quello che vuoi fare nella vita è lamentarti di come sei sfortunata perché non ti piace il lavoro che fai e non hai un fidanzato! Fatti un giro in questo cazzo di ospedale e guarda in faccia il vero dolore. Ti assicuro che tutti vorrebbero scambiare la loro vita con la tua!”. Bellissima la scena in cui lei si presenta con addosso il vestito di chiffon color rosa antico, per andare al matrimonio dei Miller “Suona il campanello. E’ Edgar che mi viene a prendere. Apro la porta e anche lui rimane a bocca aperta; mi sorge il dubbio che gli altri giorni dell’anno io sia un vero cesso!”
Scritto utilizzando una scrittura briosa e popolare ma niente affatto banale, coinvolgente nelle catastrofi della protagonista e nella sua euforia adolescenziale, intatta malgrado abbia…trent’anni! E inoltre la Bosco riesce a scrivere mantenendo quella suspense necessaria al racconto. E’ l’ideale per chi vuole leggere un libro che faccia divertire e rilassare al tempo stesso... anzi, leggendolo direi proprio che presto diverrà un bel film. Accanto al mai cresciuto Federico Moccia, all’attuale Gomorra, all’odiato-amato Coelho, si fa strada la simpatica Federica Bosco che ha fatto di “Mi piaci da morire” il suo cavallo di battaglia.
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Monica ha 31 anni. E’ italiana ma vive nella Grande Mela, dove ogni giorno si intrecciano vite umane, sogni, storie d’amore, quindi lei è …single! Solo a lei poteva succedere. E’ innamorata, o meglio, lo era. Un ragazzo meraviglioso, David. Bello. Dolce, ricco, ma che l’ha lasciata. Imprevisti della vita… Il suo sogno nel cassetto? Diventare scrittrice (sarebbe anche il mio, ma non diteglielo, rischierei di trovarmela sotto casa…) ma intanto deve accontentarsi di fare da commessa in un negozio gestito da due vecchie arpie. Avete presente come viene trattata Julia Roberts in Pretty Woman la prima volta in cui entra nella boutique di Rodeo Drive? Ecco, moltiplicate per mille e avrete un quadro della situazione. Ah, dimenticavo di dirvi che divide un appartamento con Mark, un ragazzo gay, e Sandra, una cantante astrologa di colore che è sempre prodiga di consigli nei suoi confronti. Ma almeno la tirano su di morale… Monica, però, non si arrende. E’ convinta che nel mondo vi sia un posto per lei, con un uomo che l’ami, che le dia dei figli, una situazione stabile… ma forse tutto questo è troppo per una ragazza così. Forse il destino ha in mente qualcos’altro. Forse… Letta così, la trama sembra quella di una novella Bridget Jones, ma niente è più lontano dalla verità. Monica è bella perché la si può immaginare in mille modi differenti: bella ma non volgare, sfortunata ma assolutamente umana nei suoi tratti dolci e ruvidi al tempo stesso, determinata e perseguitata da avvenimenti che farebbero crollare ognuno di noi in una depressione irreversibile. Ma lei è come Rocky, incassa, incassa ma prima del fatidico dieci è già in piedi, pronta a combattere di nuovo. Anche quando penseremo che per lei non esiste una via d’uscita. Esiste per tutti, bisogna solo avere la pazienza di trovarla…
Primo volume di una trilogia, Federica Bosco pennella sentimenti con la freschezza di una ragazzina, e il risultato non può che essere piacevole, e non vedrete l’ora di leggere il secondo volume, “L’Amore Non Fa Per Me”…