Mistral
- Autore: Angela Nanetti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2013
Dopo averci regalato splendidi quadri di montagna (“L’uomo che coltivava le comete”) e di campagna (“Mio nonno era un ciliegio”) e prima di passare all’ambientazione di antiche città (“Il bambino di Budrio”), Angela Nanetti con “Mistral” (Giunti, 2013) ci porta in uno splendido paesaggio di mare e ci mette in contatto diretto con la natura capricciosa e affascinante dello stesso, di cui il protagonista e la sua storia sembrano incarnare ogni caratteristica.
Mistral nasce sull’isola nera che ha dato i natali anche a suo padre e dove suo nonno è morto in un tragico incidente contro gli scogli. Nasce in una notte in cui il forte vento che soffia impetuoso lo battezza e segna la sua personalità da subito. Tutti lo considerano il re dell’isola, perché vive in simbiosi con essa e cambia umore con il mare e con il vento, al punto che preferisce vivere isolato e misurare la sua crescita col coraggio di affrontare la pericolosa scogliera dei gabbiani. Ciò non gli impedisce di essere raggiunto da qualcuno dei suoi simili e di fare amicizia: infatti un giorno approdano sull’isola prima la piccola Ignazia, prima esperienza di apertura ad un’altra persona, poi lei, Cloe.
Figura che nella mente di Mistral diventa quasi leggendaria, una sorta di folletto che capricciosamente appare e scompare, altezzosa e superba come la rosa de “Il piccolo Principe”, Cloe tocca il cuore del bambino e ne occupa e turba ogni pensiero.
Angela Nanetti sa bene che la fiabesca principessa ricca tiene legato Mistral in un rapporto narcisistico, di cui descrive magistralmente emozioni e tratti, e lo intuisce ovviamente anche il lettore, ma Mistral non lo sa. Sa solo che come sempre lui è in sintonia con il mare, che Cloe lo porta in poco tempo dalla gioia inattesa alla delusione e al senso di inadeguatezza e di abbandono, in un alternarsi perpetuo di onde burrascose, capaci di devastare qualunque animo sensibile.
Qualunque, ma non quello di Mistral, che è appunto fatto di vento, di mare e della sua isola, i quali, proprio come Cloe, nella sua vita danno e tolgono continuamente. E nella descrizione poetica e tenera di questo amore fanciullesco, Angela Nanetti in un modo che rapisce il lettore, tiene costantemente la narrazione sul confine tra la realtà e la fiaba, tra la poesia e la drammaticità, tra i sogni dell’età infantile e le prese di coscienza di quella adulta. Un equilibrio perfetto incarnato dalla personalità del piccolo Mistral, che nel suo mondo isolato sogna, cresce, ama, vive e mette d’accordo molti universi sociali, psicologici e affettivi, compresi quelli che compongono i rapporti conflittuali della sua famiglia variegata e complessa. E alla fine di Mistral ci si innamora, perché rimane sempre se stesso, senza tradire il suo semplice e profondo fascino, e vive tutte le sue emozioni, scegliendo nell’epilogo la via d’uscita migliore.
Mistral
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