Non va sempre così
- Autore: Evelina Santangelo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
Si metta un’insegnante di sostegno che perde il lavoro, s’aggiunga una figlia adolescente di cui il padre non vuol farsi più carico, a tutto ciò si assommino le difficoltà di trovare una nuova occupazione e la continua frustrazione nel vedersi rifiutata dopo questo o quel colloquio di lavoro: da ciò nasce l’ultimo romanzo di Evelina Santangelo “Non va sempre così” (Einaudi, 2015).
E’
la storia di una donna rimasta senza occupazione, Valentina, il cui nome conosciamo solo alla fine del romanzo, di sua figlia Matilde, adolescente con tanti sogni e troppo giovane per capire i motivi delle rinunce alle vacanze o agli acquisti e di tanti che ruotano attorno a loro.
C’è il nonno materno, da anni vedovo, che, forte d’aver vissuto il periodo post-bellico della rinascita e, forse, anche del fatto d’intendere la vecchiaia un tempo prezioso, un regalo quotidiano della vita, riesce a rendere meno cupe le giornate di figlia e nipote. Con una saggezza antica e una grande serenità, frutto di anni di esperienza, il nonno porta una ventata di freschezza che manca alla figlia affaticata, piegata dalle rinunce cui la vita, fino a pochi anni prima, non l’aveva abituata.
C’è poi Milvia, vicina di casa ed estrosa amica che, con il suo carattere solare, cerca di rasserenare la protagonista, magari con trovate o frasi un po’ superficiali di cui, però, c’è bisogno quando sembra tutto vada storto. E’ proprio in quei momenti che ogni singolo evento ricorda cosa si è rotto in un’esistenza: dalla sedia della scrivania, al frigorifero che mai avrebbe dovuto cessar di funzionare, alla rottura di un gancio che reggeva il bastone della tenda in camera da letto; tutto irrita la protagonista. Quel che lei prova è profonda insofferenza nei confronti della realtà: non avrebbe dovuto andar così, non era questo ciò che lei immaginava né economicamente né affettivamente.
Alcuni incontri saranno motivo di cambiamento: tra le persone che Valentina frequenta ci sono un’amica di antica data, Chiara, con la sua piccola Erika e il marito di lei, Carlo, anche lui con tanti sogni infranti poiché ora il suo lavoro in fabbrica non è più necessario. Ognuno si adatta diversamente alla realtà e c’è chi, come Carlo, nel frattempo, sfrutta le proprie passioni e capacità tecniche per progettare una bicicletta ecologica, fatta di materiale riciclato, la cui creazione, però, non convince nessuno. Anche la protagonista si accontenta di lavori piuttosto semplici e umili, per un po’ fa anche la cameriera e questa non è, poi, un’esperienza così negativa, anzi insegna a dir “Grazie” anche se si è sottopagati, anche se si meriterebbe un lavoro diverso e tutto ciò in virtù di portare a casa qualcosa in più e veder sorridere la propria figlia.
Questo e tant’altro è “Non va sempre così”: la descrizione di un’Italia reduce da un periodo di benessere, ora in crisi e in cui è difficile, per tanti, arrivare a fine mese, ma è anche la non rinuncia ai sogni, il saper discostarsi dall’usuale facendo di necessità virtù, non negandosi la possibilità di immaginare e desiderare.
Il libro, pur con un finale lieto, non è una favola, tutt’altro: lo si può definire un susseguirsi di momenti bui ad altri di speranza, una ricostruzione lenta, con progressi alternati a sconfitte, un accettare che tante cose non torneranno come prima ma che, percorrendo nuove strade, a volte anche sentieri non battuti, si può giungere alla realizzazione di ciò che magari solo lontanamente si immaginava.
Non va sempre così
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