Nove principi in Ambra di Roger Zelazny

La casa editrice Libra purtroppo non esiste più, ma i suoi libri ancora oggi sono i capolavori della fantascienza americana. Zelazny è stato uno degli autori più interessanti, in grado di coniugare la fantascienza classica fatta di avventure e quella più ardita sul piano filosofico. La sua filosofia si avvicina a quella platonica e ciò lo si vede nel celebre Ciclo di Ambra, dieci romanzi imperniati sui principi di Ambra, il mondo reale in contrasto con la Terra che è solo una copia di esso.

L’inizio, Nove principi in Ambra (oggi edito per Fanucci con la traduzione di Roberta Rambelli), è folgorante, simile a un giallo classico: Carl Corey si risveglia in un letto d’ospedale e ben presto si rende conto di essere prigioniero e sedato per ordine della presunta sorella Evelyn. Colta l’occasione favorevole, fugge dalla clinica e va a casa di Evelyn dove incomincia a ricordare. Lui è Corwin, principe di Ambra, fratello di Deirdre (questo il vero nome di Evelyn), di Julian, Caine e soprattutto Eric. Si rende conto di essere al centro di un intrigo dinastico dopo la scomparsa del re Oberon, che ha avuto molti figli da donne diverse. Eric, il maggiore, ha usurpato il trono ed è deciso a impedire il ritorno di Corwin in famiglia, dove lo aspettano gli otto fratelli, tutti pretendenti al trono.

Ambra dov’è? È il vero mondo strutturato come un regno medievale e che ha il suo scopo nel completamento del Disegno a cui si può accedere attraverso i Tarocchi, ma per Corwin è importante far valere i propri diritti. La sua ricerca durerà molto a lungo, si estenderà in vari luoghi e non sappiamo se avrà un buon fine.

Il romanzo è pieno di flashback e salti fra piani temporali diversi, i personaggi sono ben delineati, soprattutto la dinastia di Ambra, con il padre Oberon (che sembra scomparso) e i figli avuti in tempi diversi e ognuno contro l’altro per la successione. Lo stile è avvincente, ma non eccessivamente veloce perché sono presenti divagazioni che conducono il lettore a sospettare che esistano realtà sempre nuove di fronte all’unico Regno che è Ambra. Una buona storia che è l’inizio di un ciclo glorioso.