Pagare o non pagare
- Autore: Walter Siti
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Nottetempo
- Anno di pubblicazione: 2018
Walter Siti è uno dei nostri intellettuali più lucidi: quando lo si legge sembra di stare in inferno ma in realtà le sue ossessioni culturali e omoerotiche ci riguardano da vicino. Chi non ha una ossessione, fosse pure di un francobollo che non troviamo?
Chi lava le mani continuamente?
Walter Siti in “Pagare o non pagare” scrive dell’evoluzione del denaro. Prima era una cosa tangibile, fisica: lo si teneva in casa se non era molto o lo si teneva in libretti di risparmio.
Ora il denaro è diventato roba per pochi. Gli otto milionari accertati potrebbero far mangiare un miliardo di bambini malnutriti nel mondo. Ma Walter Siti non si fa prendere da nessun sentimentalismo, da buon borghese si è tolto tanti sfizi: ha girato il mondo pernottando in buoni hotel, ha comprato libri antichi, si è pagato il sesso con culturisti maschi che a una certa ora erano a disposizione per qualsiasi sfizio. Il lettore resta esterrefatto che lo scrittore non abbia fatto beneficenza, che sia stato arido o sordo nell’aiutare i poveri. In primis se lo ha fatto non viene certo a dirlo in un suo libro, poi ognuno gestisce i soldi come meglio crede.
Walter Siti è un borghese che ha lavorato all’Università, ha scritto libri, va a parlare in giro col gettone di presenza.
Piuttosto è cambiato il concetto di danaro dopo il crollo finanziario del 2008. Le persone hanno paura. La crescita degli smartphone, poi, ha reso i soldi invisibili, puoi comprarti un maglione online senza avere danaro contante.
Scrive Walter Siti:
“Puoi telefonare per il mondo gratis avendo internet, fare sesso gratuito con sconosciuti e sconosciute tramite Tinder o Grindr, si può avere gratis tutte le foto che si vuole, gli antivirus, i giornali, i sistemi operativi”.
Nella nostra società liquida basta frequentare bella gente e vestirti con originalità per diventare una o un fashion blogger. Lavori basati sul gusto ce ne sono, ma restano comunque i lavori usuranti come quelli della ristorazione, i camerieri, i lavapiatti o quelli del settore edile ovvero i muratori e i carpentieri.
Tutti però sono affascinati dalla rete, i lavori pesanti vengono fatti da migranti, l’importante è farsi un nome su internet. La riconoscibilità che ti apre tutte le porte, anche se vale solo per poche persone.
Ancora:
“Il lavoro non c’è davvero. Le fabbriche e gli uffici chiudono, grandi aziende che sembravano sicure tengono i loro dipendenti in cassa integrazione. Si taglia col coltello il clima di rassegnazione”.
Dunque, paradossalmente Walter Siti pensa che in Italia ci siano ancora salvagenti, come la famiglia. Ma fino a quando?
Un piccolo libro di sole centoventi pagine per capire il dramma che sta dietro ai lustrini della New Economy.
Pagare o non pagare
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