Peter Pan
- Autore: James M. Barrie
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
"Tutti i bambini, tranne uno, crescono."
È così che tutto ha inizio, è così che James M. Barrie ci porta sull’isola che non c’è seguendo Peter Pan, la sua voce, quello sguardo da bambino che indica "...la seconda stella a destra e poi diritto fino al mattino." E quel sorriso, quel momento, quella notte in cui Peter Pan entra nella stanza di Wendy per portarla via con sé, lontano "...dalle cose dei grandi".
Un po’ di polvere di fata, un pensiero felice e ogni avventura può cominciare. Così ci perdiamo tra le pagine di un libro che è, forse, la favola che tutti vorremmo vivere, trascinati in un mondo irreale, dove vivono le fate, dove poter giocare con i bimbi smarriti e veder nuotare le sirene tra una battaglia e un’altra con Capitan Uncino. Peter Pan è lì, è con noi, è dentro ognuno di noi. In un piccolo angolo del nostro cuore e della nostra anima, come quel bacio nascosto in fondo all’angolo destro della bocca che solo lui può prendere e portare via. E così chiudiamo gli occhi e restiamo accanto a lui, voliamo con lui, tra le stella, verso quella stella... ancora, "seconda stella a destra e poi diritto fino al mattino."
Ma poi tutto finisce: Wendy deve diventare grande, ma non lui, non Peter Pan. L’eterno ragazzo che, quando chiudiamo gli occhi, sogniamo che arrivi a bussare alla nostra finestra per portarci via, per portarci con lui forse per un momento, forse per quell’istante che duri tutta una vita. Una piccola lacrima per quell’avventura finita, per un ricordo che Wendy porterà sempre con sé, per quel momento in cui Peter Pan tornerà per portarla ancora a vivere milioni di nuove e splendide avventure. Perché Peter Pan tornerà sempre, lui sarà lì, ad aspettarci e
"...così via via avverrà, sempre, finché i bambini saranno spensierati, innocenti e senza cuore."
Peter Pan
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Differentemente da come spesso a una lettura superficiale e poco attenta lo si potrebbe catalogare, rimane per me limitante definire "Peter Pan" “romanzo per ragazzi”, perché l’atmosfera spensierata non esclude comunque un lato chiaroscurale tramite cui leggere la vicenda di Peter Pan. Capace di uccidere, di pugnalare un nemico, un pirata, perché non conosce la distinzione tra bene e cattivo, nessuno gli ha mai spiegato cos’è la paura, o cosa sia un bacio, nessuno gliene ha mai dato uno. Peter Pan è un eroe immortale che ha fatto una scelta più coraggiosa che vile –vivere senza la madre, rimanere capace di volare, non perdere l’innocenza e l’allegria cieca che un bambino sa preservare. Peter Pan dimostra che ci vuole un impegno convinto e mastodontico nel rifiutare di crescere e di allontanarsi dal nucleo originario che da bambini si è, che quando si appesantisce di consapevolezze e amarezze non sa più librarsi in volo.
Semplice nel linguaggio ma complesso nel contenuto, profondo, che fa riflettere. Anche solo per questo –oltre che per il fatto che è un capolavoro che ispira ancora cinema, letteratura e musica come solo un bestseller sa fare- va necessariamente letto, e assorbito, e respirato.