Piccole donne
- Autore: Louisa May Alcott
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
Louisa May Alcott è l’autrice di una serie di romanzi per adolescenti che, sebbene siano stati pubblicati dal lontano 1868 in poi, sono ancor oggi fra i più gradevoli libri da consigliarsi alle lettrici in erba.
Capostipite e più conosciuto è il romanzo “Piccole donne”, la storia delle quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy che trascorrono l’adolescenza e la giovinezza insieme alla mamma poiché il padre è al fronte e combatte durante la guerra di Secessione. La famiglia è ancor più unita poiché il momento è di grave difficoltà. Molti sono i timori per la sorte dell’adorato papà e gli innumerevoli sacrifici e problemi della vita di ogni giorno.
“Un Natale senza regali non è un vero Natale - borbottò Jo, stesa sul tappeto. – Che disgrazia essere poveri! – sospirò Meg”….. “In fondo, però, noi siamo insieme – disse Beth”.
Le quattro piccole donne si affacciano alla vita: sono sorelle, ma così diverse fra loro. Meg, la maggiore, è gentile e socievole, Jo, il maschiaccio di casa, è quella più impavida e la più moderna. Lei sogna un futuro come scrittrice e, per questo, si ritira spesso nella piccola soffitta a comporre racconti e a recitare. Poi c’è Beth, dolcissima ma fragile, che si diletta a suonare il pianoforte e Amy, la più piccola e capricciosa che comunque nutre un certo interesse per la pittura. Completano la storia altri personaggi come la bisbetica zia March e l’affezionato amico Laurie.
Attraverso un mondo tutto femminile si snodano tante vicende, alcune gioiose, altre assai tristi. Fra tutte spicca l’episodio di Beth che si ammala e per la quale ogni cura è inutile. Ma, come nella maggior parte dei classici per ragazzi, la storia ha un finale lieto che, però, non cancella il passato. Il romanzo, alla generazione d’oggi, può apparire scontato o sdolcinato. A mio avviso è, comunque, ben costruito e scritto in maniera scorrevole. Nella storia è presente un forte spirito di “sisterhood” (femminile di fratellanza ma che include altri atteggiamenti e sentimenti), frutto dello spirito della signora March che ha educato ma non sminuito le figlie e le ha rese così, oltre che sorelle, anche amiche che, nello scorrere degli eventi, sanno affrontare insieme i problemi, nonostante le diversità del loro carattere.
Piccole donne è, inoltre, un romanzo di formazione: nel corso della narrazione, le sorelle cresceranno e troveranno la propria strada, anche se in modo diverso fra loro. A questo libro ne hanno fatto seguito altri (Piccole donne crescono, Piccoli uomini, I ragazzi di Jo), ma il primo romanzo conserva una freschezza e un’autenticità che non hanno pari.
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Uno dei libri che più ho amato da ragazzina! Lo trovo un romanzo molto formativo e portatore dei valori sani della famiglia.Belli anche i romanzi che seguono,ma concordo sul fatto che il primo sia il migliore.
Il romanzo racconta la storia di quattro giovani donne, ogni una con le proprie caratteristiche dalla dolce Meg, al maschiaccio Jo, alla gentile Beth, e alla schizzinosa Emily. Tutto ruota intorno alle avventure di questa famiglia alle difficoltà economiche, alla lontananza del padre che è partito per la guerra, e agli svaghi e incontri che le ragazze fanno. Con i loro sogni che cercano in tutti i modi di realizzare avvolte con l’aiuto di un caro amico o di un anziano signore un po’ burbero, o con le dolci parole di un madre sempre pronta a sostenere le sue bambine. Tra problemi, colpi di scena e risate, le ragazze affrontano con coraggio e grinta i problemi che la vita gli pone, lasciando il lettore con un dolce sorriso.