Poesia come retorica di Ezio Raimondi

È sempre un grande piacere recensire l’opera di un grande studioso, ma è anche una responsabilità per chi lo fa.
"Poesia e retorica" di Ezio Raimondi è un libro letto e studiato negli anni Ottanta, per un esame di letteratura italiana, è attuale anche oggi per il recupero che si sta vivendo della letteratura rinascimentale e barocca e non solo.
Secondo l’autore si può accostare la poesia alla retorica senza che la prima perda di autenticità e questa è la parte più datata. Oggi è un esperimento che si fa spesso e non sempre con buoni risultati.

Il centro di tutto è però il saggio "Il dramma nel racconto", cioè la presenza di elementi teatrali nella "Gerusalemme Liberata", lo stesso Raimondi paragona Tasso a Shakeaspeare, con precisi riferimenti all’opera più congeniale all’autore italiano e cioè il "Macbeth", ad esempio nell’episodio della foresta che si muove.
In un altro saggio molto interessante "Rinascimento e Barocco", Raimondi ridisegna i confini temporali di queste due epoche facendo leva sul concetto di "Manierismo" come movimento artistico, ma anche letterario.
Il Manierismo si dilata come periodo comprendendo il pieno Rinascimento fin quasi alla stagione dell’Arcadia e il Barocco il suo periodo centrale. Si può anche non essere d’accordo ma sicuramente il canone degli autori è piuttosto ridimensionato.
Altri saggi sono imperniati su questioni teoriche o su autori minori.
Lettura obbligatoria per specialisti e studenti di Lettere.