Prima di perderti
- Autore: Tommaso Giagni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
Il cuore della storia incomincia a battere freneticamente in un luogo dagli echi pasoliniani, il Pratone, ai confini della periferia romana. È in questo posto che troviamo Fausto, un ragazzo di trent’anni, alle prese con un gesto dal significato denso e terrificante come le sabbie mobili: deve disperdere le ceneri del padre Giuseppe, morto suicida pochi giorni prima. Il rapporto fra padre e figlio è sempre stato conflittuale, colpa degli eventi passati, delle differenze caratteriali fra i due e dell’inevitabile competizione che si innesca come una bomba a orologeria quando si decide di intraprendere la stessa professione paterna. Successi e fallimenti, debolezze e punti di forza, vengono usati come freccette da Fausto contro un bersaglio al cui centro si scorge senza ombra di dubbio l’immagine di Giuseppe. Una vita intera a distanziarsi dalla figura del padre, dalle sue scelte, dal suo modo di essere, che ha eretto un muro altissimo capace di tenere a distanza i due perfino dopo la morte. E invece Giuseppe torna, per suo figlio, e lo fa nel Pratone, sotto forma di fantasma, allucinazione, fenomeno ipnagogico che sfida suo figlio a duello nell’ultima occasione che ai due viene concessa per parlarsi davvero, per dirsi tutto ciò che pensano l’uno dell’altro. Una lotta all’ultimo sangue, violenta e crudele, ma anche estremamente sentimentale, umana.
Tommaso Giagni, giovane scrittore romano, nel suo nuovo romanzo, “Prima di perderti” (Einaudi, 2016), trascina i lettori in un purgatorio a tratti spaventoso, ma dai cui crateri trabocca il sentimento più forte con il quale si può venire a contatto nel corso della vita, l’amore fra genitore e figlio. L’autore usa un linguaggio realistico, dialoghi veloci ed esplosivi come proiettili, immagini forti che non si dimenticano facilmente. Cosa succede se alla fine di un duello tanto importante ci si rende conto che non solo l’immagine che si ha dell’altro è totalmente differente dalla realtà, ma che anche l’idea di noi stessi può riservare delle sgradevoli sorprese? Si perde, semplicemente.
“Passiamo la vita a mentire e preparare scuse per difenderci se qualcuno ci venisse a smascherare; ma nessuno viene mai, i sospetti germogliano in privato: e allora l’immagine è compromessa, e neanche ci siamo potuti difendere con quelle scuse tanto preparate. No, meglio giocare in campo aperto. Affrontare. Se poi me ne pentirò, a rimuovere e deformare ci penserà la sfumatura anarchica del ricordo”.
Prima di perderti
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