Ricordi di un altro giorno di Harold Robbins

È un’epopea lunga decenni, quella raccontata in Ricordi di un altro giorno di Harold Robbins, edito in Italia da Mondadori negli anni Ottanta, un romanzo con due protagonisti e tante storie. Un vero affare, non credete?

Daniel e Jonathan sono padre e figlio. Non tanti anni separeranno le loro vicissitudini eppure, in quel breve (relativamente) lasso di tempo, tante cose cambieranno. Cambierà la società, cambierà il mondo, cambierà il modo di vedere le cose. Di affrontarle.
Daniel viene da una famiglia umile ma non esiterà a utilizzare la sua astuzia per arrivare in cima, al posto di comando. Lassù l’aria è più fresca, più frizzante, lo sappiamo bene. Perlomeno lo immaginiamo. E anche le decisioni da prendere, va da sé, sono più pesanti. Daniel nascerà “già arrivato”, come si suol dire, eppure la sua vita non sarà meno ardua di quella del padre.
Tempi diversi, destini simili. Magari cambierà il modo di affrontare certe cose ma, come il padre, nemmeno Jonathan si tirerà indietro, quando la vita gli metterà di fronte le sue difficoltà. E saranno tante, potete credermi sulla parola.

Harold Robbins ci parla di due generazioni e di un secolo passato da due decenni che però ha lasciato parecchi strascichi dentro noi.
Una storia nella storia, pagine popolate da personaggi che sembreranno attori di un film noir, di quelli di una volta. Parole pensate e scritte per chi ama gli intrighi, i colpi di scena e che muore dalla curiosità di sapere cosa accadrà nella pagina successiva. Fino all’ultima , quando, bene o male, i nostri saranno costretti a tirare le somme. E allora…
Un libro corposo che, vi posso assicurare, finirà davvero in fretta, a meno che non decidiate di godervelo soltanto poche pagine al giorno. Se però conoscete lo stile di Harold, sapete bene che resistere sarà davvero arduo. D’altronde, se ha meritato l’appellativo di “Mr. Best-seller”, un motivo ci dovrà pur essere.