Satire
- Autore: Giovenale
- Genere: Classici
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
Un autore latino può non essere gradito, specialmente se dice cose poco corrette, e Giovenale, nelle sue Satire (Feltrinelli, 2013, trad. Ugo Dotti) ne dice molte. La sesta satira contro le donne è universalmente conosciuta per la sua misoginia, ma bisogna andare oltre le apparenze.
Giovenale è un poeta imbevuto di retorica, nonostante scriva un’opera di sconcertante realismo. Nella prima satira manifesta la sua insofferenza verso una letteratura elevata come quella epica che non è più adatta a un mondo come quello romano che ha perso il suo vigore.
Roma è potente, ma già s’intravedono i segni di rovina e l’eroismo dei primordi non ha vantaggi per i poveri.
In tutte le satire l’autore mette in rilievo la crudeltà della vita nei confronti di chi non ha nulla, neppure il suo tempo.
E soprattutto è insofferente verso una città che si è trasformata in un impero e in ciò sta il suo apparente (più che reale) razzismo verso chi non è romano.
Giovenale non comprende il desiderio di gloria dei potenti e rimpiange una Roma semplice che non è mai esistita.
Lo stile è severo, il lessico molto vario con registri linguistici che vanno dal basso al sublime, testimonianza di una cultura superiore a quanto vuole far credere.
Consigliatissimo a tutti.
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chi ama il latino e obbligatorio per chi fa lettere classiche.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Satire
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