Solo bagaglio a mano
- Autore: Gabriele Romagnoli
- Genere: Autostima, motivazione e pensiero positivo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2015
"Solo bagaglio a mano" è l’ultimo libro dello scrittore e giornalista bolognese Gabriele Romagnoli, pubblicato da Feltrinelli nel settembre 2015.
È uno scritto autobiografico che tratta di un’esperienza che cambia la vita. Romagnoli, per lavoro da sempre grande viaggiatore, si reca in Corea del Sud, la patria dei suicidi, dove un’agenzia specializzata, volta a disincentivare l’atto estremo, mette in scena finti funerali.
Ha così inizio "Solo bagaglio a mano", un romanzo breve che dispensa consigli di viaggio, mentre delinea una metafora della vita.
Romagnoli presenzia quindi al proprio funerale e subito viene accompagnato in una stanza in cui si proietta un film, molto rapido, che va dalla nascita al momento estremo. In seguito lo si invita a fare testamento e a comportarsi come se fosse tutto vero. Con addosso una veste priva di tasche - secondo la tradizione orientale si nasce e si muore senza possedere nulla -, viene chiuso in una bara scomoda, di legno non lavorato. Mentre i chiodi sigillano dall’esterno la cassa, il panico sopraggiunge, com’è naturale che sia. Quanto tempo dovrà stare chiuso là dentro? È la domanda fondamentale, ma lui ha scordato di farla al suo interlocutore. E mentre si trova solo, al buio, in un Paese straniero, "sopravvive" al suo funerale, e ci parla di tutto quello che ha imparato mentre era "morto".
Quando giunge il momento, si realizza che poche sono le cose davvero importanti nella vita. Le persone, poi, si contano sulle dita di una mano.
L’autore racconta della sua convinzione che non si debba mai restare immobili, uguali a se stessi, perché i bersagli mobili sono più difficili da colpire. Le cose migliori, infatti, sono avvenute nel mondo quando gli uomini sono usciti dal loro stereotipo e hanno incontrato altre realtà.
È vietato pensare di vivere due vite parallele, ovvero bisogna evitare di farsi annientare dai rimorsi di coscienza per quello che avrebbe potuto essere e invece non è stato perché abbiamo fatto scelte diverse. In realtà, non vi è differenza fra quello che abbiamo e quello che avremmo meritato.
Il bagaglio a mano, negli aeroporti, pone un limite di 5 kg. Fissa delle regole del vivere civile, per viaggiare senza arrecare danno agli altri passeggeri. Se lo si utilizza in maniera corretta, poi, può contenere tutto quello che è sufficiente.
Invitandoci ad eliminare il superfluo, l’autore sottolinea il pericolo di portarsi dietro una zavorra inutile, che col suo peso può arrivare a schiacciarci.
Il consiglio è quello di organizzarsi con un bagaglio leggero, di materiale tecnico, e magari ricco di tasche nelle quali riporre tutto ciò che non vogliamo rendere pubblico. Così facendo, potremmo eliminare i rimpianti e tutto quello che ci angoscia e le 46 ore di felicità, calcolate statisticamente in una vita media di circa 80 anni, potrebbero essere anche di più.
Un libro senza dubbio interessante, che suscita riflessioni e spunti di discussione.
Solo bagaglio a mano
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