Solo un ragazzo
- Autore: Elena Varvello
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2020
In un arco temporale di venti anni, a partire dal 1989, si svolge la storia che Elena Varvello narra in Solo un ragazzo (Einaudi, 2020). Il romanzo racconta la storia di una famiglia, i suoi cinque componenti, il dolore devastante che attraversa le loro vite dopo che un avvenimento terribile è arrivato su di loro come un ciclone che travolge ogni certezza.
Il libro ha un incipit che subito ci immette in un’atmosfera cupa: un gruppo di adolescenti si allontana dal paese e si inoltra nel bosco che lo circonda, un luogo proibito perché anni prima era stato trovato lì un bambino ucciso e dunque si tratta di una sfida. L’unica ragazza del gruppetto si sofferma dopo che in mezzo ai rovi e ai cespugli spinosi hanno scorto una sorta di capanna diroccata, con un cancello sconnesso. Lei pur esitando entra e trova in mezzo alla polvere una volpe dilaniata e una serie di strani oggetti, tra i quali un cacciavite. Ma c’è un’aria strana, come una presenza misteriosa che colpisce la ragazzina, quasi che una mano la stesse sfiorando. Ma poi i ragazzi si allontanano e si torna alla realtà.
Elena Varvello ci ha dato già molti elementi che ci consentono di proseguire nella lettura del romanzo: incontriamo Sara e Pietro, due genitori ormai settantenni, e le due figlie, Amelia e Angela, che si sono allontanate da tempo e vivono a Torino. Com’è andata questa storia di estremo dolore, si chiede il lettore, che viene accompagnato dall’autrice a scoprire lentamente quello che è avvenuto al figlio che non compare della coppia. Il bambino amato da tutti, il figlio perfetto diviene un adolescente inquieto, strano, desideroso di affetto e attenzione che forse non riesce a ricevere dal padre, professore di matematica a scuola, dalle sorelle, diverse e complici, mentre l’unica ad amarlo intensamente appare la madre Sara, un’infermiera che ha smesso di lavorare dopo la sua nascita, ma che non riesce a intercettare le inquietudini dell’adolescente che vive con grande difficoltà la vita di famiglia. Il ragazzo aspira a un mondo suo, lontano da tutto, nella foresta dove potrebbe abitare, come un eremita, nascosto agli sguardi di tutti. Incapace di confrontarsi con la realtà si segnala a scuola per episodi inspiegabili, che il padre intuisce e non perdona, anche se per la madre “è solo un ragazzo”. Poi gli episodi si fanno più gravi, anzi drammatici, rompendo definitivamente l’equilibrio della famiglia e dell’intera comunità. Tutto va in pezzi, rapporti di amicizia, vicinanze, parentele.
Le due sorelle, Amelia e Angela, prima incredule, poi avranno reazioni opposte di fronte alla tragedia vissuta: una sposata con figli si rifugia in una religione fideistica e bigotta; l’altra, più fragile, sceglie alcol, fumo e promiscuità sessuale, lontana da tutto e priva di veri affetti. Il personaggio più dolente è Sara, incapace di accettare la sorte del figlio, che anche in quell’ultima rovente estate si copriva il volto col cappuccio della felpa, estraneo al mondo intorno a lui, lui che la madre non ha mai lasciato andare e che continua a vedersi vicino.
Oltre alla struttura narrativa perfetta che consente ai tempi della storia di andare avanti e indietro nel tempo, mentre cambia il punto di vista dei vari personaggi, la caratteristica che più colpisce in questo romanzo è certamente l’uso sapiente della lingua: l’autrice è una poetessa e questa capacità di usare le parole, il ritmo, le figure retoriche, il suono e gli oggetti simbolici rendono la narrazione ricca, fortemente evocativa, a volte inquietante. Nel leggere il libro si soffre pensando all’infelicità totale in cui sono immersi tutti i personaggi, anche quelli minori. La descrizione delle psicologie di Gemma, l’amica del cuore di Sara, così ingiustamente colpita, della ragazzina Silvia, che affronta una prova difficile, di Vittoria, la giovane impiegata nella scuola dove insegna Pietro, capace di dare alla disperazione dell’uomo qualche momento di serenità, della madre di Sara, immemore ma presente per la figlia distrutta dal dolore, sono un coro di voci dolenti che conferiscono alla storia una dimensione di comunità che soffre, che si fa carico, che condivide.
La scrittrice Elena Varvello presenta Solo un ragazzo a Scrittorinsalotto
La scrittrice Elena Varvello è stata ospite di Scrittorinsalotto, per un’intervista sul libro andata in onda su Zoom e in diretta sulla Pagina Facebook di Sololibri.net
🎤 Oltre alle organizzatrici, la giornalista Flaminia Marinaro, la scrittrice Giulia Alberico e l’attrice Carolina Zaccarini, hanno partecipato: la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, il giornalista Paolo Conti, la scrittrice Marina Marinelli e la nostra collaboratrice Elisabetta Bolondi.
Solo un ragazzo
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