Nightflyers di George Martin

Futuro remoto. I viaggi interstellari ed interplanetari fanno ormai parte della quotidianità. La Terra è sull’orlo del tracollo e la comunità scientifica finanzia, suo malgrado, una spedizione che ha come fine la scoperta di una leggendaria razza aliena.
Il romanzo appartiene al genere fantathriller e, in verità, la fantascienza fa da contorno e da contenitore alla storia, puramente thriller.
La storia si svolge a bordo di un’astronave completamente automatizzata, la "Nightflyer", che dà il nome al libro di George Martin. All’interno di questa navicella si verificano strane morti, secondo l’equipaggio da subito imputabili al misterioso capitano, che si manifesta solo tramite ologramma e mai vis a vis. Chi è che semina terrore e morte nell’astronave?

Il ritmo della narrazione inizialmente si concentra su dettagli puramente fantascientifici, ma poi cattura e tiene il lettore in uno stato di suspense sufficiente da farlo proseguire nella lettura fino alla fine, soprattutto facendo leva sul senso di alienazione e claustrofobia dovuti all’ambiente stesso in cui si perpetrano i delitti.
Ho letto il libro in un pomeriggio, proprio per la scorrevolezza della scrittura e per la curiosità. Martin è davvero un genio visionario, soprattutto per le nozioni scientifiche e le teorie cosmologiche che pervadono il libro!

Questo è il libro per te se: ti piace il genere thriller in contesti, appunto, fantascientifici e se gradisci un libro con una discreta dose di suspense, ma poco impegnativo (sono solo 161 pagine!)
Buona lettura!