Tra loro di Richard Ford

Between them è il titolo originale di “Tra loro”, le memorie familiari di Richard Ford tra loro, tra il padre Parker e la madre Edna.

Un padre amatissimo, perso quando Ford aveva sedici anni; un commesso viaggiatore che stava con la famiglia solo il sabato e la domenica.
Non era sempre stato così però, il figlio arrivo tardi. Edna e Parker prima stavano insieme sempre: lei lo aspettava nei motel mentre lui vendeva polvere di anice, anche se aveva venduto di tutto prima di sposarsi, era il classico self made man che ti seduceva con i suoi aspirapolvere, con le sue macchine usate, con materiale di giardinaggio.
Poi arrivò all’anice, dopo essersi con una donna che non aveva riscosso successo nella sua famiglia, forse perché Edna non era tanto religiosa o, più probabilmente, perché non sapeva fare niente in casa. Preparare da mangiare era il suo tallone d’Achille, nemmeno due uova strapazzate sapeva fare, e non perché era pigra, ma perché trovava più comodo andare a fare colazione fuori, in un dinner.
Stare sempre col marito e mangiare sempre fuori, dormire nei motel e svegliarsi ogni giorno in una cittadina diversa, quindi, per lei non era un sacrificio, anzi.
Se la spassavano i due non più sposini, incatenati da un amore reale, pieno, erotico.
Edna rimase incinta per caso, quando entrambi non si aspettavano più di mettere su famiglia.
Nacque Richard e Edna scoprì che anche stare in una casa propria, e non in un motel, aveva il suo fascino; si adattò per amore del figlio ma, se era pronta per pappe, e altro quando tornava Parker si andava a mangiare fuori.
Non che al marito facesse bene tutto quel cibo pieno di burro, essendo goloso, né le continue sigarette che fumava. Le prime avvisaglie di un infarto arrivarono quando lo scrittore aveva solo quattro anni.
Parker smise di fumare tanto, si adattò alla cucina orribile di Edna, si regalò degli anni per vedere il figlio crescere ma lavorava sempre come un ossesso.
La vita fu un susseguirsi di paure: non che Parker pensasse alla morte, ma era consapevole che non avrebbe visto il figlio al college.
La seconda parte del libro è tutta incentrata su Edna, ora vedova.
Richard Ford, con una scrittura piana ma al contempo densa anche di una lieve “religiosità”, ci descrive Edna con suo marito, Edna con le amiche, Edna con qualche amore mediocre, soprattutto quando, ancora giovane, non si rassegnava a dormire sola in un letto matrimoniale.

Il premio Pulitzer Richard Ford scrive le memorie dei genitori ma parla anche di sé; si mette in un canto però, dice poco.
La traduzione del mitico Vincenzo Mantovani fa il resto.
Pur facendo letteratura alta, Richard Ford, molto democraticamente, tiene a che i suoi libri siano letti da tutti, devoti al suo nome e non.
Un libro magistrale, di grande bellezza. Non potremo mai più scordare Edna, che non sapeva cuocere un uovo e amava i motel.