Traditori di tutti di Giorgio Scerbanenco

Milano e la nebbia, un connubio affascinante e inseparabile. Un ambiente ideale per omicidi e misteri…
Un uomo e una donna sono a bordo di un’auto. Hanno festeggiato parecchio, qualche goccia d’alcool di troppo nei loro corpi. L’auto è ferma sul naviglio, il motore spento, eppure inizia a muoversi, lentamente, portando con sé due vittime ignare verso una morte forse veloce, ma comunque terribile.
Toccherà a Duca Lamberti, medico radiato dall’Ordine e poliziotto neofita, sbrogliare una matassa davvero intricata, anche se forse, tutto è più semplice di quel che può sembrare, basta soltanto trovare la giusta chiave di lettura. Ma proprio qui sta la peculiarità di Scerbanenco: riesce a stupirci con la sua semplicità e a depistare la nostra mente con poche, pochissime parole.

“Traditori di tutti” (Garzanti, 2014) di Giorgio Scerbanenco è un incrocio tra il poliziesco alla Maurizio Merli e i thriller di Alfred Hitchcock, un insieme di elementi che fanno a botte ma che, alla fine, vanno via insieme, a braccetto, a bere qualcosa nell’osteria più vicina.

Una vicenda che vi stringerà il cuore e vi farà sussultare a più riprese, persino nei momenti di calma apparente, quando un qualunque dialogo taglierà la vostra anima in due, sfregiandovi perennemente.
E sarà un ricordo prezioso, credetemi…